Rimini, D'Alesio: "Tutto quello che si dice fuori non deve condizionarci"

Rimini, D'Alesio: "Tutto quello che si dice fuori non deve condizionarci"TMW/TuttoC.com
Oggi alle 14:45Girone B
di Laerte Salvini

Alla vigilia della trasferta di Campobasso, mister D’Alesio ha presentato in conferenza stampa il momento del Rimini, chiamato a reagire dopo l’ultima sconfitta: “La storia dice che dopo una caduta ci siamo sempre rialzati, e adesso è arrivato il momento di farlo di nuovo. Andiamo a Campobasso con l’obiettivo di ritrovare punti ma soprattutto fiducia. Ce lo siamo detti con i ragazzi: dobbiamo toglierci quel segno meno davanti, ed è questo il nostro traguardo a breve termine. In questa settimana abbiamo due opportunità, Campobasso e Bra, e vogliamo sfruttarle per dare una svolta. Parlare di obiettivi a lungo termine non serve, in questo momento dobbiamo pensare solo a ciò che ci aspetta subito”.

Sul tipo di gara che si aspetta, il tecnico è stato chiaro: “Il Rimini deve fare una partita da Rimini, con il fuoco dentro. Quando abbassiamo la fiamma diventiamo prevedibili, dobbiamo tenere alta la temperatura e continuare ad alimentare quel fuoco con ambizione, orgoglio, rabbia e unione. Sono queste le nostre legna, quelle che tengono vivo il motore della squadra. Il Campobasso è una formazione organizzata, con giocatori di qualità che gestiscono bene il possesso e alternano momenti di pressione e momenti di attesa. Sarà una partita stimolante anche dal punto di vista tattico, una verifica importante per capire quanto siamo cresciuti nella capacità di leggere le situazioni. È una sfida che ha tutto: difficoltà, fascino e motivazioni. E noi vogliamo giocarla con curiosità e coraggio, perché è questo che rende bello il nostro lavoro”.

Sul piano tecnico e sulla crescita della squadra, D’Alesio ha aggiunto: “Stiamo migliorando nella fase offensiva, soprattutto negli ultimi metri. Vedo segnali incoraggianti in allenamento e li ho visti anche con la Juventus: Aspesi, Leoncini, tutti stanno attaccando meglio l’area, con più convinzione. È vero che ci adattiamo spesso all’avversario, ma senza mai snaturarci. Abbiamo un’identità chiara: in fase di non possesso restiamo aggressivi, andiamo uomo su uomo, cerchiamo sempre la pressione alta. Possiamo crescere nella gestione e nella costruzione, ma senza perdere quello che ci contraddistingue: intensità, cattiveria, spirito battagliero. Quando smarriamo queste caratteristiche diventiamo fragili, e non possiamo permettercelo. Dobbiamo restare una squadra che gioca con la pancia, con il cuore e con gli attributi. Se togliamo questa parte emotiva, diventiamo una squadra normale. Quando invece la ritroviamo, siamo un’altra cosa”.

Infine, una riflessione sull’aspetto mentale e sulle attese esterne: “Tutto quello che si dice fuori non deve condizionarci. Certo, è normale che aspettative e incertezze possano toccare qualcosa dentro, ma dobbiamo essere bravi a non lasciare che il fuoco si spenga. Se cala la motivazione, dobbiamo guardarci allo specchio e buttarci dentro nuova legna: entusiasmo, passione, spirito di squadra, amore per quello che facciamo. Quando l’arbitro fischia, tutto il resto sparisce: resta solo il campo e il nostro momento. E lì dobbiamo pensare solo a noi. Per domani mancherà Gemello, ma abbiamo recuperato praticamente tutti gli altri. Qualcuno non è ancora al top, ma il gruppo c’è, è unito e pronto a dare tutto”.