Top & Flop di Ravenna-Arezzo

Top & Flop di Ravenna-ArezzoTMW/TuttoC.com
TOP AREZZO: Tavernelli
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com
Oggi alle 16:55Girone B
di Francesco Ragosta


L’Arezzo fa maledettamente sul serio, vince 3-0 in trasferta il big-match al vertice del Girone B contro il Ravenna e sì prende la testa solitaria della classifica. E’ la quinta vittoria consecutiva per i toscani, la terza partita di fila senza subire gol. Numeri importanti per una squadra che fuori casa sa solo vincere (cinque su cinque) e che per la prima volta nella sua storia ha violato il “Benelli”. Un successo meritato per quanto visto nel secondo tempo e che conferma le ambizioni da Serie B per una squadra che sembra avere pochi difetti. Una partita bloccata nel primo tempo con le due squadre molto attente a non concedere occasioni, ma poche propositive in avanti. Il Ravenna è il più pericoloso con i tentativi di Luciani e di Tenkorang mentre l’Arezzo sì fa notare in avanti solo per un tiro di Pattarello nel primo minuto di recupero. La musica cambia totalmente nella ripresa: la squadra di Bucchi parte all’attacco e trova il gol del vantaggio al 48’ con Tavernelli che sfrutta alla perfezione l’assist di Cianci e l’indecisione di Anacoura che non riesce a respingere la girata insidiosa, ma centrale. Passano dieci minuti e l’Arezzo va ad un passo dal raddoppio con Cianci, pescato da Pattarello sul secondo palo, ma fermato dall’altro palo che respinge il suo tiro con il portiere già battuto. Il Ravenna ci mette una ventina di minuti per reagire e produce il suo massimo sforzo offensivo tra il 78’ e l’82’ quando va vicino al pareggio in quattro occasioni: due volte con Solini che chiama al grande intervento Venturi e poi scheggia la traversa di testa poi con Motti e Zegre che non riescono a sfruttare l’indecisione in uscita del portiere toscano. A spegnere l’entusiasmo del pubblico ci pensa Ravasio con una gran girata a tre minuti dalla fine. Al 94’ arriva, anche, il tris in contropiede di Varela, altro subentrato di lusso. E’ una sconfitta, la prima in casa, che ferma a sette la serie di vittorie del Ravenna. Un ko pesante nel risultato che non deve cambiare il giudizio su un inizio di stagione formidabile per la squadra di Marchionni. Ai romagnoli che restano a tre punti è mancato un po’ di coraggio soprattutto ad inizio ripresa, ma l’entusiasmo dell’ambiente (stadio sold-out) può e deve far dimenticare velocemente la prima delusione della stagione. Ecco Top e Flop della gara.

TOP

Tenkorang (Ravenna): prima del crollo finale dei suoi a cui lui non assiste perché richiamato in panchina (in maniera frettolosa?) è stato il più pericoloso tra i romagnoli. Un paio di inserimenti, un palo sfiorato e un tentativo che sì infrange sul muro difensivo avversario. Non può segnare sempre lui, ma anche oggi la sua parte l’aveva fatta. PROPOSITIVO

Tavernelli (Arezzo): ci sarebbe da mettere mister Bucchi per lo spettacolare secondo tempo giocato dai toscani, ma l’attaccante numero 21 ha il merito di sbloccare una partita fin lì complicata e metterla in discesa. Segna il suo quinto gol con una bella girata, sfruttando probabilmente la prima chance avuta. Un numero che riesce solo ai giocatori decisivi. CECCHINO

FLOP

Anacoura (Ravenna): già nel finale del primo tempo è incerto su un tentativo non irresistibile di Pattarello. Ma la combina grossa in occasione del gol di Tavernelli, il tiro è centrale e lui potrebbe respingere molto meglio. La palla, invece, passa e finisce in rete. Un errore che costa carissimo. Anche sul secondo gol, la respinta pochi secondi prima sul tiro di Iaccarino è stata tutt’altra che perfetta. INSICURO

Pattarello (Arezzo): difficile indicare giocatori sotto la sufficienza tra i toscani, non ce ne sono. Ma l’attaccante numero 10 rischia di lasciare i suoi in dieci uomini nella ripresa per una simulazione evitabile che solo l’indulgenza dell’arbitro non trasforma nel secondo giallo. Inevitabile il cambio dopo pochi minuti di Bucchi che lo richiama in panchina. Fin lì era stato protagonista di una partita più che sufficiente. INGENUO