Salernitana, ritmo da record e solidità da capolista: la macchina di Raffaele
Con la vittoria nel derby contro la Casertana, la Salernitana di Giuseppe Raffaele è balzata sola in testa alla classifica, a +1 sul Catania e +3 sul Benevento. Un successo prezioso, maturato grazie a una ripresa di carattere e alla firma di Liguori e Golemić, che hanno deciso un match complicato contro un avversario organizzato e tenace. Per i granata si tratta del quarto derby vinto su quattro disputati in stagione, un dato che fotografa meglio di ogni altro la forza mentale e la continuità della squadra.
L’US Salernitana 1919 viaggia oggi con numeri da record storico: 25 punti in 11 giornate, 8 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte. Solo due volte, nella lunga storia del club, l’Ippocampo aveva fatto altrettanto bene: nel 1940/41 con Kertesz e nel 1942/43 con Gipo Viani, l’anno della leggendaria promozione. Raffaele ha dunque eguagliato due stagioni simbolo e superato altri avvii memorabili come quelli di Hirzer (1937/38), Todeschini (1956/57) e Tom Rosati (1970/71).
I numeri raccontano la struttura di una squadra completa. La Salernitana segna 1,64 gol a partita e ne subisce 1,18, con un bilancio attivo di +5 e un trend che migliora nei secondi tempi, dove arriva il 65% delle reti complessive. Questo dato evidenzia la capacità di crescere alla distanza, segno di gestione dei ritmi, solidità fisica e lucidità tattica.
Difensivamente, i granata concedono appena 13 tiri a gara, di cui solo 4 nello specchio, e mantengono la porta inviolata nel 27% delle partite. La coppia Golemić–Coppolaro garantisce esperienza e letture pulite, mentre Donnarumma, con una media di 1,09 gol subiti, resta tra i portieri più affidabili della categoria. In avanti, la coppia Inglese–Ferrari contribuisce in media a un gol ogni novanta minuti, mentre De Boer rappresenta il legame tecnico tra le linee, con 0,51 reti ogni 90 minuti.
Anche i dati complessivi premiano la continuità: 49% di possesso medio, 13 tiri per gara (di cui 4 in porta) e 14,5 falli indicano una squadra equilibrata, capace di alternare momenti di controllo a fasi di pressione. In casa, all’“Arechi”, la Salernitana ha ottenuto 5 vittorie su 6 incontri, con 1,83 gol segnati e 1,17 subiti: un rendimento che ne fa il miglior organico interno del campionato.
Oltre ai numeri, pesano i simboli. Il 2-1 sulla Casertana ha interrotto una serie di otto derby consecutivi pareggiati all’Arechi — l’ultimo successo risaliva al 1983 — e ha prolungato a quattro la striscia di vittorie consecutive contro squadre campane. La rete di Liguori, inoltre, ha posto fine a 312 minuti di imbattibilità esterna dei rossoblù, arrivati a Salerno dopo due successi in trasferta con porta inviolata.
La Salernitana di Raffaele è oggi una formazione che unisce pragmatismo e intensità, capace di imporsi nei duelli diretti e di capitalizzare ogni occasione utile. Come la squadra di Gipo Viani ottant’anni fa, anche questa Salernitana costruisce il suo dominio sulla disciplina e sulla continuità. Numeri, storia e mentalità convergono: i granata sono in vetta perché sanno vincere con metodo.
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