Lanciano, mister Gautieri a TLP: "Per noi è un finale difficile"

Davanti alla Virtus Lanciano ci sono solo tre squadre, e dietro ci sono altre società con un blasone come Frosinone, Triestina e Piacenza. E mister Carmine Gautieri sta vivendo quella che è la sua migliore stagione come allenatore, anche perché i sacrifici sono ben ripagati dai risultati. E per la prima volta da quando gioca in Prima divisione il Lanciano sta veramente avvicinandosi a un sogno come quello dei play-off per la promozione in B. La soddisfazione che oggi c’è nel gruppo la racconta lo stesso Gautieri, intervistato in esclusiva da TuttoLegaPro.com.
“Sapevamo che questa squadra è nata tra mille difficoltà – afferma Gautieri – perché aveva una rosa con più di trenta giocatori e diversi contratti pesanti. La società ha detto che aveva bisogno di sfoltire l’organico perché aveva bisogno di sfruttare la valorizzazione degli under e il loro minutaggio. Siamo partiti per una salvezza, ma ogni giorno che passa questi giocatori mi stupiscono per il loro impegno. Bisogna creare una cultura del lavoro e favorire il giusto mix tra elementi esperti, come possono essere D’Aversa, Mammarella, Vastola e Amenta, e poi anche l’allenatore deve essere fortunato ad avere in squadra giovani validi come Paghera, Chiricò, Capece e Pavoletti”.
Comunque, mica male questo Pavoletti: ha già segnato 13 gol, e poi c’è Chiricò che sull’esterno sta dimostrando tutta la sua qualità. Questi giocatori avevano bisogno di continuità.
“Sicuramente è così. Pavoletti può diventare un giocatore di grande prospettiva, così come gli altri giovani che abbiamo in rosa. Indipendentemente dal risultato bisogna sempre cercare di mettersi in discussione, ed è quello che dico sempre a loro. Penso che la fortuna di un allenatore sia proprio questa, e poi per arrivare a una consacrazione totale servono sacrifici”.
Noi non ne avevamo parlato in precedenza, ma il Lanciano per la prima volta si trova nel girone senza le squadre campane. Per lei che è campano non c’è rammarico per non confrontarsi con una compagine della sua terra?
“Io dico che fare l’altro girone sarebbe stato più stimolante, ma il girone nostro è il più difficile, perché ci sono squadre veramente attrezzate. Indipendentemente dalle squadre che si affrontano, è importante sapere quello che si è creato all’interno dello spogliatoio, e abbiamo la fortuna di avere una società che non ci fa mancare nulla. I risultati non vengono a caso”.
Tornando alle potenzialità della Virtus Lanciano, manca oramai un mese e mezzo alla fine del campionato: che finale di calendario è quello che vi si presenta?
“E’ un finale difficile: dovremo affrontare ancora squadre che puntano alla salvezza, squadre che ambiscono a vincere il campionato, e altre che invece lottano per i play-off. Comunque ai giocatori ho parlato dopo la vittoria di Latina: dobbiamo restare con i piedi a terra perché adesso il futuro lo decidiamo noi, fermo restando che il gruppo ha svolto un ottimo lavoro portando il Lanciano al quarto posto”.
Domenica avrete un compito durissimo al Biondi, perché arriva il Trapani che non perde da tanto tempo fuori casa ed è lanciatissimo verso la B diretta. Come si può contrastare questa squadra?
“Penso che il Trapani sia una squadra ben allenata da un ottimo allenatore, è forte in tutti i reparti ed è efficace anche in avanti. Penso che loro meritino il posto che hanno in classifica, comunque questa è una partita che si prepara da sola, anche perché il Trapani sappiamo che fuori casa è micidiale”.
Non lontano da Lanciano c’è Pescara, e a Pescara c’è Zeman che l’aveva allenata alla Roma. Quali segreti sente di aver carpito dal tecnico ceco? Del resto il modulo c’è, perché anche lei schiera un 4-3-3.
“Zeman è uno dei più bravi allenatori che ci siano. Ha insegnato tantissimo a me e anche ad altri colleghi. Mi ha insegnato tantissimo sia calcisticamente sia umanamente. Oggi tutti parlano tutti di Zeman, ma è stato umiliante che egli sia rimasto fuori per un paio d’anni, umiliante per il calcio italiano. Un allenatore come lui sa insegnare calcio a tutti. Anche il mio modulo è il 4-3-3, è un sistema che può dare tantissime soddisfazioni ma ci devi lavorare tanto: rispetto al 4-4-2 o al 4-5-1 occorre più tempo per far capire i movimenti, ma tutto dipende dalla mentalità dei giocatori”.
Questo Chiricò, esterno classe 1991 scuola Lecce, può essere un giocatore simile a Insigne?
“Mino è un giocatore di grandissima prospettiva. Si allena a mille all’ora e ha ampi margini di miglioramento. Spero per lui che, al pari di Insigne, egli possa diventare un giocatore importante per quanto riguarda il panorama calcistico italiano, ma dipende solo da lui”.
Sbagliamo se diciamo che le piacerebbe un giorno confrontarsi con Zeman come allenatore?
“Sicuramente non sbagliate: il mio lavoro è sempre di migliorarmi. Se dovessi riuscire a sfidare Zeman significherebbe che nel frattempo ho fatto passi da gigante, ma adesso penso che devo ancora lavorare molto per arrivare su quei livelli. Devo lavorare molto per il bene del Lanciano, poi si vedrà”.
A proposito, il suo impegno col Lanciano quando scade?
“A giugno. Poi, a fine campionato, vedremo cosa ci sarà da fare: c’è una buona intesa con la proprietà. Ho una società forte alle spalle e sicuramente mi piacerebbe allenare. Nel calcio italiano non sempre ti danno la riprova”.
Sarebbe una grande avventura la B magari con il Lanciano?
“Sì, ma adesso è presto: un passo alla volta. Dobbiamo parlarne più avanti, ora non voglio neanche pensarci”.
Lei sa che c’è questo concorso-sondaggio dei TLP Awards per stabilire attraverso i voti degli utenti chi sarà il migliore allenatore della Lega Pro in Prima e Seconda Divisione?
“E’ un confronto molto importante, e se potessi votare certamente esprimerei una preferenza per Toscano, per Boscaglia o per Sottil”.
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