Intervista TC

Cangelosi: "Nel Gir. B lotta che terrà tre piazze con il fiato sospeso fino alla fine"

10.12.2024 21:40 di  Raffaella Bon   vedi letture
Cangelosi: "Nel Gir. B lotta che terrà tre piazze con il fiato sospeso fino alla fine"
TMW/TuttoC.com
© foto di Federico De Luca

L'allenatore Vincenzo Cangelosi è intervenuto in esclusiva ai microfoni di TuttoC.com per un commento sui temi caldi della terza serie:

Cosa pensa dei giovani e del loro impiego in Serie C? Come si possono aiutare? 
"I giovani si possono aiutare facendoli sicuramente giocare, ma è normale che per poter giocare il giovane del meritare, non soltato perché lo dice la carta di identità. Questa è la mia idea, nel senso che se un ragazzo merita, non è un problema di età, ma solo tecnico. Se lo facciamo giocare solo perché porta dei vantaggi economici, ma poi non è in grado di reggere la categoria, non lo stiamo aiutando e non lo stiamo mettendo nelle condizioni di poter crescere".

Un giudizio quindi sulle squadre B, ovvero Juventus, Milan, Atalanta?
"Il lavoro che secondo me fanno le squadre di Serie A, in questo caso le tre che già partecipano al campionato di C, è diverso rispetto a quello che possono fare i vari settori giovanili della serie C. È normale che le squadre B vengono formate da giocatori che già hanno secondo me un tasso tecnico elevato. Magari l'impatto come può averlo avuto la Juventus nel trovarsi nel girone C, che presenta delle difficoltà particolari per chi non l'ha mai affrontato, può portare delle problematiche a questi ragazzi, che però piano piano, come si sta evidenziando, riescono a capire che cosa vuol dire giocare per i tre punti e in ambienti che sono sicuramente diversi da quelli a cui sono abituati giocando nei settori giovanili o al nord. In questo magari i compagni che sono un po' più esperti possono dare sicuramente una mano. Però da quello che ho visto quest'anno sicuramente tutte e tre le squadre sono composte da giocatori che hanno notevoli capacità tecniche, poi magari l'Atalanta è un po' più pronta rispetto alle altre due, comunque anche nel Milan e nella Juve ci sono giocatori molto interessanti".

Lei è stato anche all'estero, rispetto all'Italia per quanto riguarda i giovani che differenze ci sono?
"Io ho lavorato in due nazioni diverse, in Svizzera e in Serbia. È diverso perché in Svizzera c'è un settore giovanile fatto in una maniera diversa da quello nostro, nel senso che hanno loro delle squadre che sono l'equivalente delle nostre Primavere, ma più grandi età. Fanno una cernita del territorio, dei vari Cantoni, ma possono pescare anche dall'estero. Per fare un esempio, mi ricordo che quando noi eravamo a Lugano venne da noi Cuppone, che all'inizio stava con la squadra giovanile e poi è passato con noi per un periodo anche in prima squadra. Quindi sono delle situazioni diverse. In Serbia non avevamo grandi contatti con il settore giovanile, anche se c'erano dei ragazzi del settore giovanile che giocavano con noi, ma erano già abbastanza grandi perché erano, se non ricordo male, nazionale Under 21. In ogni caso il riferimento secondo me è maggiore con la Spagna, ma in Spagna la mentalità è diversa, nel senso che se un giocatore, anche se è giovanissimo ha delle qualità innate lo fanno giocare tranquillamente in prima squadra senza distinzione di categoria e quindi già è diverso rispetto all'Italia. Qui ci sono maggioro pressioni e se un ragazzo non è prontissimo ad alti livelli, difficilmente può giocare in prima squadra".

Passiamo alla riforma che riguarda voi allenatori e che vi consente di rientrare in pista se venite esonerati entro dicembre.
"Non sono molto d'accordo. Ci sono allenatori che non hanno iniziato e sono a casa, per esempio come nel mio caso, l'anno scorso non penso
di aver lavorato male a Caserta e forse sono l'unico degli allenatori, almeno del girone C, che ha fatto i playoff, è arrivato quarto e mi ritrovo a casa senza aver mai avuto un contatto durante l'anno. Poi ci sono allenatori che girano costantemente in due o tre squadre, non mi sembra una cosa giust. La posso capire forse in quarta serie ma nei campionati professionistici secondo me chi inizia l'anno e poi per tante situazioni magari non riesce a concluderlo non dovrebbe girare in continuazione. Questo però è un mio pensiero, sono delle riforme che sono state fatte da persone che sono al di sopra di quello che può essere la mia idea, quindi non voglio polemizzare".

Una valutazione sulla lotta al vertice nei diversi gironi?
"Possiamo dire che il Girone A è un senso unico, cioè una lotta a due tra Vicenza e Padova. Sicuramente è quello forse un pochettino più bloccato perché ci sono due squadre che sono nettamente al di sopra delle delle altre. Il Padova gioca molto bene, ha una sua continuità, ha trovato il passo giusto ed è lanciato secondo me per fare un'ottima annata, poi bisogna vedere se riuscirà a tenere fino alla fine. Il girone B è quello forse più avvincente perché ci sono fondamentalmente tre squadre che stanno facendo molto bene, sono Pescara, Ternana e l'Entella. La Ternana sulla carta è quella più attrezzata avendo anche una disponibilità economica che permette di costruire una squadra da vertice. Adesso ci saranno due scontri diretti per i rossoverdi, potranno dire qualcosa di più sul proseguo del torneo ma è ancora presto. Sarà una lotta che terrà col fiato sospeso queste tre piazze fino alla fine. È normale che io, avendo lavorato a Pescara e avendo ottimi ricordi, faccia un po' il tiro per il Pescara."

Che ricordi ha del suo Pescara e di quello targato Zeman?
"Bellissima annata anche se purtroppo è stata anche segnata da momenti tristi come la perdita di Mancini e poi la morte sul campo purtroppo di Morosini. Però allo stesso tempo ci ha dato anche calcisticamente delle emozioni molto belle e dei ricordi indelebili, oltre ad aver lanciato dei ragazzi che hanno avuto poi grandissima soddisfazione a livello nazionale e internazionale".

A proposito di Morosini, c'è stato il caso Bove qualche settimana fa.
"Sono situazioni che per fortuna sono rare, capitano quando si fa sport a livello agonistico. In questo caso fortunatamente si è riusciti a intervenire in tempo e a trovare una soluzione, a fermare il ragazzo prima che potesse succedere qualcosa di triste. Speriamo che col tempo si riesca a trovare una soluzione per Bove, dargli la possibilità di fare quello per cui lui ovviamente ha sempre lavorato e cercato di fare nel migliore dei modi. Posso soltanto fare un grandissimo augurio, un grande bocca al lupo".

Tornando invece al girone C? 
"Il girone C è un girone complicato, perché ci sono tante piazze gloriose che puntano sempre a vincere. In questo momento il Benevento ha trovato un certo equilibrio e sta facendo un ottimo campionato. Ha trovato nel gruppo tra l'altro la giusta miscela di giovani e ragazzi un po' più anziani e stanno facendo un ottimo campionato. Dietro poi ci sono le sorprese, anche se il Celignola secondo me non è tanto sorpresa perché alla fine dell'anno scorso
già aveva trovato una sua quadratura e quest'anno sta continuando su quello che aveva fatto nel finale di campionato l'anno scorso, tra l'altro io l'avevo
incontrato nel primo turno dei playoff e ci hanno messo parecchio in difficoltà, poi noi eravamo passati anche col vantaggio della classifica che in quel caso ci dava la possibilità anche di pareggiare. Quindi secondo me sia il Cerignola ma anche il Monopoli che ho visto ieri sera contro il Giuliano sono squadre che possono aspirare ad arrivare fino in fondo. Poi bisogna sempre calcolare che dietro ci sono due corazzate come Avellino e Catania che potranno dire la loro per l'organico che hanno e per il tipo di piazze che sono, piazze con delle tiposerie importanti che portano un gran numero di spettatori, quindi mi aspetto un girone di ritorno molto ambizioso. E non ultimo anche il Trapani perché è sempre una piazza che pur venendo dalla Serie D, secondo me nel girone di andata ha trovato anche, avendo ricostruito tutto il gruppo dall'inizio, delle difficoltà.  Al momento comunque sono in lizza per un posto importante nei play-off. Loro hanno anche il vantaggio di giocarsi i quarti di Coppa Italia e quindi hanno anche un'altra strada per poter raggiungere nel miglior modo possibile i playoff". 

Prima ha accennato al fatto di aver conquistato i playoff ma di non aver poi ricevuto chiamate.
"Pensavo che dopo aver fatto, ripeto, un anno e mezzo, vincere i playoff in D con la Casertana che ci ha dato la possibilità di andare di essere
ripescati l'anno scorso, poi il campionato dell'anno scorso calcolando anche le difficoltà che abbiamo avuto all'inizio, dove abbiamo cominciato tre settimane appunto per il ripescaggio, alla fine dell'andata eravamo secondi. Poi siamo arrivati un po' con il fiato corto anche a causa della preparazione, quindi magari abbiamo pagato anche questo, abbiamo avuto degli infortuni importanti nel momento in cui avevamo raggiunto il secondo posto, ci sono mancati dei giocatori importanti per infortuni traumatici, quindi diciamo che è anche girato un po' male. Però non saprei, io magari sono un tipo riservato, difficilmente parlo, vado in giro, così preferisco concentrarmi a guardare e seguire tutti i campionati da casa in televisione, non vado in giro, mi faccio vedere poco e non ho magari tantissimi contatti. Può darsi per questo, non voglio pensare altro, però io sono qui e vorrei tanto lavorare e mi auguro che qualcuno mi dia la possibilità".