ESCLUSIVA TLP - L'ex Pisa Marco Cerminara: "C'è la soddisfazione di aver garantito il prosieguo delle attività. Dispiace, però, di non aver potuto dimostrare altro"

In esclusiva ai microfoni di TuttoLegaPro.com parla l’ex direttore generale del Pisa, Marco Cerminara, arrivato in Toscana nel delicato momento estivo, quando mesi turbolenti hanno rischiato di far sparire il calcio sotto la Torre Pendente. Tutto poi è rientrato, e la vicenda ha subito sviluppi che hanno portato al cambio della proprietà, con un progetto che, nonostante il buon lavoro svolto, non ha visto partecipare lo stesso ormai ex DG.
Un’estate particolare per Lei, che ha segnato la sua prima uscita ufficiale dalla Calabria.
“Quando ho ricevuto la chiamata del Pisa, non ho esitato ad accettare la proposta del Presidente Battini, questa piazza poteva darmi tanto e soprattutto volevo dare tanto alla città di Pisa”.
Le cose non sono poi andate come sperava. Che ricordo ha dell’esperienza in nerazzurro?
“Abbiamo passato mesi difficili, dalla quasi mancata iscrizione alla gestione del periodo pre e post ritiro di Bientina. Si viveva in un clima surreale dove, insieme al mister, ci siamo fatti carico anche di spese e oneri che competevano alla società”.
Che rapporto ha, a oggi, con Giancarlo Favarin, allora tecnico nerazzurro?
“Ho un rapporto splendido sia con lui che con il mister Langella, ci siamo subito amalgamati riuscendo anche a creare un buon mix tra esperienza e gioventù. Abbiamo lavorato veramente in condizioni difficili e siamo riusciti comunque a garantire con dignità il prosieguo delle attività, togliendoci qualche piccola soddisfazione”.
Lei, direttore, dove si trova ora?
“Sono sempre a Pisa, perché restare qui mi consente di poter seguire diverse partite del campionato. Il campionato di Lega Pro girone B ha molte squadre toscane, quindi restando a Pisa riesco a vedere diversi organici”.
Come mai è cessato il rapporto con la nuova proprietà?
“Il presidente Lucchesi ha fatto le sue scelte, che rispetto. Resta il rammarico di non aver potuto dimostrare il mio valore, ma comunque quando si assume il comando è giusto che si facciano delle scelte e non mi sembrava corretto essere d'ostacolo”.
Nessun attrito quindi.
“Assolutamente no, non ne vedrei nemmeno il motivo. Anzi, auguro alla nuova società di poter raggiungere gli obiettivi prefissati e soprattutto di regalare a questa splendida tifoseria il sogno della serie B. Lo meritano tutti indistintamente e questa categoria non gli appartiene”.
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