INTERVISTA TC - Piacenza, Della Latta a Cacia: "Uscita fuori luogo, il gruppo non si tocca"

“Mi dispiace, lascio un gruppo che ha qualche problemino”. Daniele Cacia, ormai ex attaccante del Piacenza, nell’intervista rilasciata sulle pagine di TMW, ha parlato (anche) così del suo addio alla squadra emiliana. Un riferimento al gruppo che nello spogliatoio biancorosso è arrivato un po’ come un fulmine a ciel sereno. “Non si meriterebbe neanche una risposta - spiega a TuttoC il centrocampista Simone Della Latta - Nello spogliatoio nessuno ha mai detto qualcosa contro di lui. Probabilmente si sentiva in difetto e se ne è uscito con questa che mi sembra tanto una scusa“.
Siete rimasti sorpresi da queste parole?
“Mi sembra semplicemente un’uscita fuori luogo. Se avesse fatto dieci gol e poi fosse venuto a dire una cosa del genere, sarebbe stato un conto. Invece no. Anzi, potrei anche dire che, se avesse fatto quello che ha sempre fatto in carriera, molto probabilmente ora saremmo primi o secondi. Ma il punto non è nemmeno questo: dispiace a livello umano. È stato un grande giocatore e nessuno lo discute, ma con certe frasi mi cade a livello umano. Anche perché a Piacenza sono passati tantissimi giocatori e siamo rimasti con tutti in ottimi rapporti, anche con ragazzi che ora affrontiamo come avversari”.
A livello di rendimento, è oggettivo che qualcosa non abbia funzionato con lui. Cosa è mancato?
“Non so, probabilmente sente tanto la pressione di giocare a Piacenza e non è riuscito a rendere. Perché nel resto della sua carriera i numeri parlano da soli, su questo ripeto non si discute. Il fatto è che se davvero ci fossero stati dei problemi avrebbe fatto meglio a dirlo subito. Altrimenti non te ne esci con un’intervista del genere: per me è stata una scusa per dire che non ha segnato per colpa del gruppo. E quello non va toccato. Io sono qui da tre anni, è impossibile trovarsi male. Tra l’altro nelle ultime stagioni abbiamo avuto giocatori come Paponi, Ferrari, Corazza: sono andati tutti in doppia cifra, non credo che il problema fosse il gruppo. Ma, ancora, non è una questione di rendimento: il punto è che Cacia avrebbe potuto dirci tutto quello che voleva. Avremmo preferito che lo facesse direttamente con noi”.
Siamo alla fine del 2019. Siete un po’ staccati dal Vicenza cosa chiedete all’anno nuovo?
“Ti direi una stagione come quella passata, perché è stata bellissima. Non fosse che abbiamo perso la finale. Onestamente, se continua così il Vicenza fa 90 punti ed è giusto che vinca il campionato. Noi possiamo lottare per arrivare secondi o terzi secondo me, poi se magari il Vicenza si dovesse fermare ci proveremmo. Stiamo comunque parlando di un girone molto equilibrato: io non ci ho mai giocato e mi piacerebbe farlo, ma credo che, come anche per il girone del sud, la differenza con la Serie B sia davvero poca”.
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