INTERVISTA TC - Robur Siena, Dal Canto: "Ripresa del torneo un rebus"

Alessandro Dal Canto, dopo la brillante stagione alla guida dell'Arezzo, la scorsa estate ha sposato il progetto Robur Siena. Al termine del girone d'andata il tecnico di Castelfranco Veneto fornisce una sua analisi in esclusiva ai microfoni di Tuttoc.com, anche alla vigilia della ripresa del campionato, non sottraendosi a dare il suo giudizio su temi di carattere più generale:
Mister, 31 punti in 17 partite è un bottino che la soddisfa oppure la sua squadra poteva fare di più?
"In linea di massima questo punteggio è soddisfacente anche in funzione del fatto che si è presentata ai nastri di partenza una squadra completamente nuova. E' naturale ci voglia tempo per assemblare la squadra, in alcuni frangenti abbiamo mancato di continuità vincendo soprattutto gare in trasferta mentre in casa sono arrivate due affermazioni".
Proprio su questo punto, c'è una motivazione con cui spiegare il rendimento fra le mura amiche?
"Spesso alcuni tesserati interpellati su questo argomento hanno parlato di pressioni, niente di più falso perchè a Siena queste proprio non esistono. A mio avviso non c'è una motivazione vera e propria, lo scorso anno con l'Arezzo la mia squadra ha infranto il record di imbattibilità, quest'anno accade l'esatto contrario. Non è vero neanche quado si parla di motivazioni di carattere tattico, perchè in casa creiamo più occasioni rispetto alle gare in trasferta, fa parte di quelle coincidenze del calcio, che in alcuni frangenti accadono".
A livello generale il girone A vede il Monza come dominatore del campionato, questo può togliere qualche motivazione alle altre squadre?
"I brianzoli sono la squadra più forte, sicuramente vinceranno il campionato agevolmente, con numerose giornate di anticipo. Questo non condiziona le altre formazioni anche perchè conquistare i migliori piazzamenti playoff è un obiettivo importante, permetterebbe di saltare i primi turni ed iniziare dai quarti di finale, non è poco perchè cominci di fatto dal turno che precede la finale per il salto di categoria".
Il calciomercato ha preso il via a gennaio, per voi allenatori un periodo particolare in cui non è semplice tenere alta la concentrazione dei ragazzi.
"Questo dipende dalle singole situazioni e da come ogni calciatore si gestisce, a mio avviso a gennaio il calciomercato dovrebbe essere più corto, forse una settimana potrebbe essere il giusto compromesso, non so quali sono i tempi tecnici dei club ma forse sarebbe una soluzione giusta per tutti. In ogni caso è un discorso già fatto, ci dobbiamo adattare alla situazione che ci troviamo ad affrontare".
Lunedì si torna in campo con la Juventus U23, tornare a giocare dopo un mese nasconde insidie?
"La ripresa del campionato dopo un periodo di sosta così lungo presenta sempre delle incognite, è una sorta di rebus anche perchè non sappiamo come hanno lavorato i giocatori, e anche quello che sarà il loro approccio. Speriamo di non essere noi una sorpresa. Di fronte abbiamo una squadra di grande qualità, non hanno più Han e Lanini ma ci sono ancora giocatori del calibro di Mota Carvalho e Zanimacchia solo per citarne alcuni".
Cosa ne pensa dello sciopero sulla defiscalizzazione e la nuova governance della Lega Pro?
"Lo scorso anno è stato il peggiore degli ultimi cento anni, fra penalizzazioni, società che fallivano, punti tolti e successivamente restituiti alle singole squadre, formazioni che non erano in pari e di conseguenza classifiche sempre parziali. Quest'anno è stato iniziato un cammino verso una maggiore regolarità, i risultati si sono visti. Io sono d'accordo riguardo alla defiscalizzazione, bisogna aiutare le singole società. E' vero che serie A e B sono le categorie più viste, ma se muore la C mina la sostenibilità dell'intero calcio italiano".
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