Arezzo, Bucchi: "Non è stata la partita perfetta. Col Bra crocevia più difficile"

Arezzo, Bucchi: "Non è stata la partita perfetta. Col Bra crocevia più difficile"TMW/TuttoC.com
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di Matteo Ferri

Vittoria importantissima per l'Arezzo, che sbanca Ascoli, si porta a +7 sui bianconeri e allunga anche sul Ravenna, ora indietro di tre lunghezze dopo il pari col Gubbio. Cristian Bucchi, tecnico dei toscani, smorza gli entusiasmi: "Potevamo fare tante ripartenze con finalizzazione di più, siamo stati un po' imprecisi ma in partite del genere l'importante è sfruttare gli episodi e noi oggi siamo stati bravi a spaccare la partita. Il gol ha portato l'Ascoli a sbilanciarsi di più e in quegli spazi sapevamo di potergli fare male. Faccio i complimenti ai bianconeri perché hanno giocato bene e ai loro tifosi, perché la cornice è stata splendida anche grazie al nostro pubblico venuto da Arezzo. La scelta di inserire Varela? Volevo dare un segnale ai ragazzi, penso sia la prima volta che qualcuno viene ad Ascoli a giocare in maniera così offensiva e credo che la mossa sia riuscita perché abbiamo contenuto molto bene e non abbiamo subito tante occasioni perché abbiamo disinnescato i loro giocatori qualitativamente più forti". 

Per Bucchi il vero crocevia della stagione non è la gara del Del Duca: "Non è stata la partita perfetta, perché penso che si possa sempre fare meglio. Oggi sono entrati in campo Tito, che ha una lussazione al gomito da un mese e non si è mai fermato, se lo metto in porta si mette anche a parare. Gigli ha un'edema al piede ma vuole essere sempre in campo. Ravasio fino a ieri non si è mai allenato, Mawuli nemmeno e il medico non ci aveva dato l'ok per giocare. Però quando mi sono girato in panchina per vedere chi fare entrare, erano tutti pronti a dare il loro contributo. Questo è lo spirito di una squadra che ci vuole provare e in questo senso possiamo dire di essere stati perfetti. Per me era molto più decisiva la partita col Bra, perché le partite più difficili sono quelle che apparentemente devi vincere per forza, quando tu sei etichettato come squadra forte. Abbiamo giocato contro squadre fastidiose che ci hanno messo in grande difficoltà, penso al Rimini che abbiamo battuto solo 1-0. Quelle sono le vere partite crocevia, quella di oggi no perché è un tipo di avversario e di partita che ti dà stimoli già di suo".