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Baiocco: "Perugia costruisca realtà sostenibile. Catania lavora in giusta direzione"

Baiocco: "Perugia costruisca realtà sostenibile. Catania lavora in giusta direzione"TMW/TuttoC.com
Davide Baiocco
© foto di Jacopo Duranti/Tuttolegapro.com
giovedì 24 luglio 2025, 21:10Altre news
di Valeria Debbia

Davide Baiocco, ex centrocampista del Perugia, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio nel corso della trasmissione 'A Tutta C', parlando della situazione del Grifo e del calcio di Serie C.

Il Perugia sta vivendo una situazione complessa, con la retrocessione in Serie C e diverse stagioni difficili. Con la nuova proprietà e un direttore sportivo esperto, pensi che il Grifo possa tornare a lottare per la promozione? Quali sono le tue aspettative come ex giocatore e tifoso?

"Come tifoso del Perugia e come ex giocatore che ha vestito la maglia del Grifo, non punto solo a una squadra che vinca il campionato, anche se è un obiettivo importante. La mia aspettativa è che il Perugia costruisca una realtà sostenibile, capace di durare nel tempo. Vorrei vedere una società che diventi un brand forte a livello nazionale e internazionale, che investa sui giovani, sulle strutture, e che si trasformi in un centro di eccellenza per la formazione dei ragazzi. Una squadra che sia “simpatica” e che abbia risorse per essere stabile. I risultati sportivi dovrebbero essere una conseguenza di questa programmazione, non l’unico obiettivo. Altrimenti, si rischia il fallimento, come vediamo in altre società di Serie C".

A proposito di fallimenti, il presidente Gravina ha dichiarato che squadre come Triestina e Rimini non hanno la forza economica per proseguire la stagione. Quanto è grave questa situazione, e come la interpreti?

"È una situazione terribile, quasi folle. Io gestisco aziende di famiglia, e non è pensabile che un’azienda si renda conto solo all’inizio del campionato di non avere le risorse economiche per andare avanti. Nel calcio, però, questo sembra quasi normale, e non dovrebbe essere così. Le squadre coinvolgono persone, lavoratori, un indotto come voi giornalisti, e piazze importanti che mobilitano migliaia di tifosi. Non capisco come si possa arrivare a questo punto. Servirebbero più controlli, più trasparenza. Non è possibile che una società investa 4 o 5 milioni per iscriversi e poi non paghi stipendi o scadenze. La Covisoc, o l’organismo che la sostituisce, dovrebbe vigilare meglio. Bisogna fare una selezione: meno squadre, ma con più qualità e programmazione, premiando chi gestisce la società come un’azienda virtuosa".

Parliamo di sostenibilità. I presidenti di Serie C, anche quelli solidi, lamentano difficoltà economiche. Come si possono aumentare i ricavi in questo campionato professionistico?

"La prima domanda che un imprenditore si pone è: da dove arrivano i soldi? In Serie C, le fonti principali sono i diritti televisivi, che però sono limitati, gli incassi dallo stadio e dai tifosi, e il brand, cioè gli sponsor. Una fonte sottovalutata è la valorizzazione dei giovani. Guardiamo esempi virtuosi, come la Juventus, che ha guadagnato 100 milioni dal settore giovanile, o l’Eintracht Francoforte, che ha incassato 300 milioni con il player trading. Investire sui giovani e sulle strutture è più controllabile rispetto a puntare tutto sulla vittoria del campionato, che è come giocare al casinò. Bisogna lavorare su tutte le fonti di guadagno: settore giovanile, marketing, senso di appartenenza dei tifosi. Chi l’ha fatto, come alcune società in Italia e all’estero, dimostra che si può replicare un modello vincente. Puntare solo sulla vittoria è rischioso: se non vinci, vai in difficoltà. Serve consapevolezza delle proprie entrate e un investimento strategico".

Sul tema degli impianti, Gravina ha detto che per Euro 2032 alcune città italiane potrebbero non rispettare gli standard UEFA a causa di problemi ambientali, logistici o territoriali. Come si può affrontare questo problema? 

"È assurdo affrontare il problema degli stadi solo quando c’è un evento come Euro 2032. Servono interventi radicali, non soluzioni temporanee. Gli stadi devono diventare punti di ritrovo per la città, gestiti come centri sportivi che generano ricavi. Bisogna investire in strutture per i giovani, come centri sportivi per campi estivi o per far crescere talenti, che portino un ritorno economico alla città. In Francia, per esempio, la Lega premia i club che hanno centri sportivi di proprietà, tecnici formati nei centri federali e giovani del vivaio in prima squadra. Da noi, in Serie C, si prendono 10 giovani in prestito da squadre di Serie A, si incassa il premio di valorizzazione senza investire, e magari si guadagnano 700 mila euro. Questo non è virtuoso. Bisogna premiare chi investe davvero sui giovani, sulla formazione dei tecnici e sulle strutture".

Tornando al Perugia, la società ha confermato il progetto tecnico. Cosa ne pensi di questa continuità, e come valuti questa scelta?

"Mi piace la continuità del progetto tecnico. Dare fiducia a un allenatore, come sta facendo il Perugia, è intelligente. Hanno valutato il tecnico per quattro mesi, come tutta la squadra, e hanno ritenuto valido il suo lavoro. Ora devono essere bravi a fornirgli i giocatori adatti per sviluppare le sue idee di gioco. Le squadre che danno continuità al progetto tecnico spesso costruiscono qualcosa di importante. Cambiare allenatori o giocatori ogni mese, come fanno alcuni club che ne collezionano 4-5 in una stagione, non funziona. Per costruire una squadra che giochi a memoria serve tempo, come in un’orchestra o in un gruppo di danza che lavorano mesi per creare qualcosa di perfetto".

Un’ultima battuta sul Catania, altra grande piazza di Serie C, di cui sei ex giocatore. Come lo vedi in prospettiva, con squadre come Benevento e Salernitana nel girone?

"Il Catania ha un grande potenziale e una piazza straordinaria. Ho avuto modo di parlare con il presidente Vincenzo Grella e la dirigenza, e mi piace quello che stanno facendo. Stanno lavorando sull’azienda Catania, sul brand e sul marchio, con miglioramenti allo stadio e il progetto di riprendere la Torre del Grifo. Hanno confermato il progetto tecnico con Toscano, cercando di dargli i giocatori giusti per sviluppare le sue idee. Non è garantito che ottengano risultati immediati, ma stanno lavorando nella direzione giusta, con una buona probabilità di lottare per i vertici. Mi sembra un progetto ben strutturato".