Pres Potenza: "In C servono meno squadre. Caturano costato come un anno di botteghino"

Donato Macchia, presidente del Potenza, ha parlato senza filtri nella puntata di Stop&Gol, affrontando temi sportivi, politici e gestionali. Tre i nodi principali toccati: il ritiro dalla candidatura a consigliere federale, il progetto del nuovo stadio alla Cip Zoo e la questione legata alla gestione pluriennale dello stadio Viviani. Ecco le sue dichiarazioni riprese dai colleghi di tuttopotenza.
I motivi del passo indietro nella corsa alla carica di consigliere federale:
“Tutto è nato dopo la promozione del Pescara in Serie B. Sebastiani, mio grande amico e consigliere federale uscente, mi ha chiesto di dare continuità al suo lavoro. Ho ricevuto consensi da diversi presidenti e mi sono ufficialmente candidato. Poi ho scoperto che il presidente di Lega Pro, Marani, ha agito contro la mia candidatura, sostenendo invece Gallazzi dell’Alcione Milano”.
L'atteggiamento di Marani
“Il presidente di Lega avrebbe dovuto restare super partes. Invece si è schierato. Per evitare di spaccare la Serie C in un momento delicato, ho deciso di ritirarmi. Avrei preferito un confronto sul merito, ma temo che la mia contrarietà al compenso di Marani abbia influito”.
La sostenibilità economica dei club di terza serie, definendo la situazione drammatica:
“Il campionato scorso ha evidenziato criticità pesanti. Il 16 ottobre, con i controlli Covisoc sulle attività di luglio e agosto, potrebbero emergere altre difficoltà. Il costo aziendale di un club come il nostro si aggira intorno ai 6 milioni. È insostenibile”.
La sua proposta? Una riforma dei campionati:
“Servono meno squadre: 60 club in Serie C non reggono. L’idea è creare una ‘Lega Formazione’ che unisca Lega Pro e Serie D, abbattendo costi di sistema da 60-70 milioni. Oggi la Serie C ha lo stesso peso fiscale della Serie A: è inaccettabile. Con una pressione fiscale più leggera, ci sarebbe meno margine per pratiche scorrette e più trasparenza”.
Un esempio concreto lo dà con un ex calciatore:
“Caturano ci è costato 550mila euro in una stagione, quanto ricaviamo da un intero anno di botteghino. Un solo giocatore pesa quanto tutto l’incasso della bigliettazione”.
Sul fronte infrastrutture, ha confermato l’impegno per il nuovo stadio alla Cip Zoo, definendo positivi i rapporti con la Regione:
“Abbiamo aperto un tavolo di lavoro con la Regione Basilicata che si aggiorna ogni settimana. L’avvocato Iorio, consulente del governatore Bardi, sta seguendo da vicino il progetto. La Regione è propositiva e crede nella riqualificazione dell’area. Il progetto si farà, io ho 63 anni ma mi sento giovane e determinato: porteremo a termine l’opera”.
La sua posizione sulla gestione dello stadio Viviani, l’attuale casa del Potenza:
“Il Comune si è impegnato a chiudere entro Natale il bando per la concessione pluriennale. Lo dico chiaramente: senza quella convenzione, l’anno prossimo il Potenza non giocherà più al Viviani. Sposteremo la squadra altrove. Non è un capriccio: a maggio vanno fatti lavori importanti sul sintetico, allargandolo e allungandolo fino alle dimensioni regolamentari (68x110 metri). Lavori da 600mila euro che non faremo senza garanzie”.
Il punto sulla copertura dei Distinti:
“Il Comune userà fondi del bando regionale Top Sport per coprire circa 60 metri e 1300-1400 posti. È un primo passo. L’amministrazione dovrà poi trovare ulteriori fondi per completare l’intervento, ma sono fiducioso che lo farà”.
La chiusura con un appello alla visione strategica:
“Il nostro calcio non può più permettersi improvvisazione. Servono progettualità, sostenibilità e coraggio nelle riforme. Noi, nel nostro piccolo, stiamo cercando di essere un esempio. E continueremo su questa strada”.
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