Sciotto: "Ho ceduto il Messina in buona fede, ultimo gesto d’amore l’iscrizione in D"

L’ex presidente Pietro Sciotto ha affidato a una lettera aperta le sue riflessioni sull’addio all’Acr Messina dopo otto anni di gestione. Un percorso iniziato nel 2017, con l’obiettivo di riportare in alto i colori giallorossi, e concluso con la cessione della maggioranza delle quote a un fondo estero poi rivelatosi insolvente:"Ho assunto la guida del Messina spinto esclusivamente dall’amore per questi colori e per questa città – scrive Sciotto – e in tutti questi anni ho agito con un solo obiettivo: il bene del club. Nessun altro imprenditore o istituzione ha sostenuto economicamente il progetto: tutte le risorse sono arrivate dal mio impegno personale e familiare". Come riporta la Gazzetta del Sud, l’ex patron rivendica i risultati ottenuti sul piano gestionale: "Il Messina è risalito in Serie C senza mai subire penalizzazioni, i bilanci sono sempre stati in ordine fino al momento della cessione".
La decisione di vendere, sottolinea Sciotto, è maturata "in un clima di pressioni e narrazione ostile". "Ho ceduto l’80% delle quote all’AAD Invest in buona fede, immaginando potesse rilanciare la società. Non è stata una scelta serena, ma ho comunque voluto garantire l’iscrizione in Serie D e il pagamento degli stipendi arretrati, versando 450.000 euro. È stato l’ultimo gesto d’amore per il Messina. Non sono stato un presidente perfetto, ma ho dato tutto quello che potevo".
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