Arzignano, Coppola: "Campionato tosto, siamo tutti attaccati"
Il difensore Alessandro Coppola dell’Arzignano Valchiampo, è intervenuto ai microfoni di A TuttaC, in onda su TMV Radio e sul canale digitale terrestre de IL61, per fare il punto della situazione tra le fila dei veneti.
Vittoria importante contro una neopromossa come il Forlì, ma di grandi ambizioni, che sta dimostrando anche in campionato di avere valori importanti. Mi pare che l'Arzignano abbia ripreso colore dopo un momento di difficoltà stagionale. Come avete vissuto questa fase?
"Stavamo passando un periodo difficile perché non riuscivamo a portare i punti a casa, però nelle ultime prestazioni abbiamo iniziato a far vedere che ci siamo, che vogliamo tornare tutti a portare i tre punti e essere tutti felici. Con il Forlì abbiamo dato una bella risposta sia a noi sia al mister, alla società e a tutti."
Quando ci sono dei cambi di rotta e si torna alla positività, non c’è mai una sola motivazione ma una somma di fattori. A cosa si deve questa svolta?
"Ai duri allenamenti. Dopo la sconfitta contro l’Ospitaletto ci siamo parlati, abbiamo detto che dovevamo fare tutti di più, dal più vecchio al più giovane, da chi gioca di più a chi gioca di meno, dovevamo andare di più in allenamento e già sapevamo che dopo due settimane di allenamento, che ci siamo veramente impegnati e tutto, le cose cambiavano. È solo con il duro allenamento che arrivano i risultati. Quando ti alleni bene, prima o poi il risultato arriva."
Sei un difensore con un’altezza da pivot. C’è mai stata una tentazione per il basket oppure il calcio è sempre stato la tua strada?
"No, è sempre stata la mia scelta il calcio, perché ho iniziato veramente da piccolo, a quattro anni. Non ho mai pensato di cambiare sport, anche perché non pensavo nemmeno di crescere così tanto."
Allarghiamo lo sguardo: che stagione è questa per la Serie C? Che campionato stai percependo dall’interno?
"Lo valuto un campionato importante. Anche se è una terza serie, per me è molto importante. Ho fatto una scelta a luglio di ritornare in Italia dopo anni che stavo fuori, per rimettermi in gioco e per visibilità. Anche mio fratellino più piccolo ha giocato in Serie C l’anno scorso e ha avuto visibilità anche all’estero. È un campionato che sta crescendo: è competitivo e combattuto. Nel nostro girone siamo tutti attaccati, dalla penultima posizione al decimo cambiano tre o quattro punti. È un campionato tosto."
C’è il tema dello sviluppo dei giovani italiani. È una priorità reale oppure solo un discorso di facciata?
"Io penso che devono giocare i giovani, soprattutto gli italiani, perché stiamo facendo fatica a produrre prodotti nostri. Però il giovane deve conquistarselo il posto. Se merita gioca, se c’è un altro che merita di più gioca l’altro. Non può giocare solo perché è giovane. Quindi sì, più giovani, ma che se lo guadagnino. Se giochi solo grazie alle quote, poi quando l’effetto finisce rischi di sparire dal livello."
Le seconde squadre: scelta giusta o elemento distorsivo?
"Per me ci può stare perché crei più competitività. L’unica cosa è che se fai le seconde squadre lo devi fare per far crescere i tuoi prodotti. Non ha senso andare a prendere in giro giocatori stranieri. La maggior parte dovrebbe essere del tuo settore giovanile: la seconda squadra serve per prepararli alla prima."
Torniamo al vostro girone. Il Vicenza sembra avere qualcosa in più rispetto a tutti. È così?
"Da quello che ho visto quest’anno penso che hanno un passo in più. Anche il Brescia mi sembra una squadra forte. E l’Lecco sta facendo bene. Penso che tra Vicenza, Brescia e Lecco sarà una bella sfida. Poi la Serie C è lunga e nel calcio non c’è mai nulla di scritto."
Nel prossimo turno di Coppa Italia affronterete il Ravenna, altra neopromossa ma in corsa per la promozione. Che partita vi aspettate?
"Ci aspetta una grande sfida. Quando arriverà il momento di prepararla ci faremo trovare pronti. Cercheremo di dare il massimo e vedere cosa riusciremo a fare. È una partita che ti dà stimoli, non si sa mai."
Dove mettere l’asticella dell’Arzignano? E qual è la tua sfida personale in questa stagione?
"La sfida dell’Arzignano è partire sempre per salvarsi. Però penso che possiamo fare di più, siamo un bel gruppo e ci sono giocatori importanti. Il Presidente e la società non ci fanno mancare nulla. Da parte mia voglio farmi vedere il più possibile, far vedere che sono un giocatore bravo e importante. Ho avuto anni complicati per sfortune e cambi societari. L’esperienza all’estero mi ha fatto maturare. Ora era il momento di tornare e capire se ci posso stare. Il mio obiettivo è crescere e arrivare più in alto possibile."
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