Top & Flop di Giana Erminio-AlbinoLeffe
Serviva una vittoria per smuovere i novembre di Giana Erminio e AlbinoLeffe. Ma la gioia piena si fa desiderare in questo anfratto di Lombardia e allora se c'è un pareggio perché no? Prendiamolo e accogliamolo. Lo accoglie in qualche modo la Giana, perché segnare al novantesimo è una gioia direttamente proporzionale all'amarezza di un gol incassato al novantesimo; lo accoglie in qualche modo l'AlbinoLeffe perché una quinta sconfitta consecutiva avrebbe aperto a scenari difficilmente governabili. Invece, per entrambi, si continua su strade consolidate. Impervie sì, ma comunque ancora praticabili. Primo tempo alla camomilla, non fosse altro per il rigore sciupato da Akammadu. Ripresa più biancoazzurra che bluceleste, ma a passare in vantaggio è proprio l'AlbinoLeffe con Sali. Fallito il raddoppio, cosa insegna l'antico adagio? Che qualcosa succede nella porta opposta: un pallone che vaga, una girata di Albertini che coglie il bersaglio, tre fischi nell'aria. Poteva andare in tanti altri modi. E andata così, e forse per tutti è quasi meglio così.
Vediamo ora coloro che, a nostro avviso, sono risultati essere i migliori e i peggiori nella partita disputata questa sera allo stadio "Città di Gorgonzola".
TOP:
Zenti-Albertini (Giana Erminio): ai punti probabilmente meglio i ragazzi di Espinal che approcciano bene entrambe le frazioni e dettano i tempi per buona parte della ripresa. Senza dubbio in tema di intensità i biancazzurri si fanno preferire e questa è una discreta risposta anche emotiva dopo la mazzata del "Menti". Ci vorrebbe un successo per smuovere davvero le acque in classifica, ma come sette giorni fa il novantesimo toglie così oggi il novantesimo (e oltre) dà. E dunque si riparte in una nuova settimana di allenamenti con spirito davvero differente, soprattutto per due elementi che prendono mezzo voto in più rispetto alla sufficienza collettiva e generalizzata. E' stata la gara dei portieri, Zenti da una parte e Facchetti dall'altra. Il più giovane è proprio Zenti: leggi classe 2007 e già ti senti vecchio di fronte a cotanta spensierata gioventù protesa ad un futuro promettente. Almeno tre interventi di livello. E poi Albertini, la cui rete al novantesimo è il premio ad una spinta sulla destra che, soprattutto nel primo tempo, ha creato alla mancina seriana parecchi grattacapi. L'EXTRATIME NON DEVE ESSERE PER FORZA SEMPRE AMARO
Facchetti-Sali-De Paoli (AlbinoLeffe): è stata una Martesana che, nel suo placido fluire di fianco allo stadio, ha confermato come la "Celeste" non stia attraversando un periodo brillante. Eppure due sorrisi questa sera sono concessi: il primo ovviamente è uno stop all'emorragia di punti, con una striscia negativa che si ferma a quattro: questo era il primo obiettivo della giornata, un obiettivo raggiunto. Il secondo è che, come sempre, una crescita collettiva passa innanzitutto dalle (piccole) crescite individuali. E allora potrebbe essere un novembre positivo se questo Sali consolida fiducia e trova continuità realizzativa nel suo primo anno da "pro", correndo per quattro su e giù per il campo come è giusto che sia per uno che può dire sfacciatamente "2004"; potrebbe essere un novembre positivo se questo De Paoli continua a provare a prendere in mano la squadra soprattutto nei momenti di difficoltà, presente in fase di conclusione così come in ripiegamento per far ripartire l'azione; potrebbe essere un novembre positivo se questo Facchetti blocca gli spifferi in questo modo, proteggendo la porta (parando il rigore e non solo) e dando senso alla missione bluceleste. Perché è proprio così: quando si lancia un canterano, a Zanica si gode sempre due volte. Segnali di crescita anche dal volenteroso Ambrosini, dopo alcune prove con il serbatoio in riserva. UN PO' DI AMAREZZA, MA IL BRODINO RICOSTITUENTE SERVE SEMPRE
FLOP:
Lamesta-Akammadu (Giana Erminio): due le note negative in senso generale. E' una gara che la Giana Erminio ha rischiato di perdere pur giocando per ampi tratti anche meglio e questo è un segnale non troppo tranquillizzante in tema di maturità mentale. E il punto serve più all'AlbinoLeffe per stoppare la serie nera, meno ai milanesi cui solo la vittoria può conferire una accelerata sostanziale alla classifica. In tema di singoli qualcosina di più era lecito attendersi da Lamesta, attivo davvero nei primi venti minuti della ripresa ma nel complesso non così determinante in una serata che per lui si è sviluppata un po' "a strappi". Episodio-chiave è e resta, ovviamente il rigore. Forse più ben parato da Facchetti che sbagliato da Akammadu, ma quel minuto 44 si è rivelato essere comunque un macigno per gli evangelizzatori del profeta Albè. Ma al di là del rigore, non una prova di grande sostanza per il nigeriano-patavino. UNA IDENTITA' ANCORA DA TROVARE
Mandelli-Garattoni (AlbinoLeffe): qui entriamo nel tema, delicato, delle assenze. E' da un mese e oltre che Lopez deve combattere con una infermeria che sembra l'Ospedale Papa Giovanni XXIII. Questo porta ad un sovraccarico di impegno per alcuni e invece, al contrario, una mancanza di ritmo in altri. E' solo quando il medico avrà tempo per un caffè che si vedrà davvero il peso di questa rosa che prima ha dovuto attendere i ritmi di un mercato in entrata...alla spicciolata e poi, appunto, i pareri di chi ha studiato il corpo umano. Nella serata odierna un po' impreciso Mandelli (probabilmente uno di quelli che avrebbe diritto a tirare il fiato) che sbaglia qualche appoggio di troppo, mentre ancora troppo discontinuo appare Garattoni, soprattutto perché il suo curriculum suggerirebbe aspettative che vadano un po' oltre un rendimento semplicemente standard. PICCOLI INCIDENTI DI PERCORSO CHE RALLENTANO LA MARCIA
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 7/2017 del 29/11/2017
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore Responsabile: Ivan Cardia
© 2025 tuttoc.com - Tutti i diritti riservati