Ds Carpi: "Con la C a 60 squadre c'è spazio per le seconde squadre"

Ospite dei microfoni di TMW Radio, Marco Bernardi, direttore sportivo del Carpi, ha fatto il punto sulla nuova stagione dei biancorossi. Ecco le dichiarazioni rilasciate nel corso della trasmissione 'A Tutta C':
Carpi è una di quelle realtà dove si fa calcio. Non c'è quel bacino di utenza, che è una parola della quale i grandi club sono assolutamente prigionieri, però si può lavorare, si può lavorare sui giovani. Ci racconti un po' il mondo Carpi.
"Sì, Carpi è una piazza, diciamo, media per la categoria, perché comunque, non è una città grandissima, fa 70 mila abitanti, però c'è storia di calcio, ha fatto la Serie A dieci anni fa, c'è fame di calcio e quindi si può cercare di lavorare bene, cercando di fare calcio in maniera sostenibile. L'obiettivo che ci siamo dati con la proprietà è quello di mantenere la categoria, cercando, ogni anno, di fare un passo in avanti, però in maniera sostenibile, oculata, cercando di lavorare, di lavorare sui giovani. Ed è una piazza, quindi, che ti permette di fare questo".
Diciamo che siete anche in un territorio dove c'è tanto calcio, si può dire questo.
"Sicuramente, siamo circondati. In Emilia abbiamo, Modena, Sassuolo, abbiamo Mantova appena più in là, poi ci sono Parma, Bologna, insomma, è un territorio ricco di squadre professionistiche. Ovviamente per noi che siamo una squadra un po' più piccola, la difficoltà la troviamo soprattutto nel settore giovanile, essendo accerchiati da realtà che fanno la Serie A o la Serie B".
Direttore, ti chiedo un tuo parere, allargando un po' il tuo orizzonte, sul campionato di Serie C in generale. Ti chiedo innanzitutto un giudizio sul valore di questo campionato. La sensazione che abbiamo è di una Serie C che di anno in anno cresce non solo nelle attenzioni, questo grazie ad una dirigenza intorno al presidente Matteo Marani che ha dato grandissima visibilità, ma la sensazione è che stia crescendo anche nel suo valore tecnico.
"Sì, sono d'accordo. Secondo me negli ultimi anni, con la presidenza di Marani, la Serie C comunque sta avendo una grande visibilità. Io mi ricordo i primi anni che ho iniziato in questa categoria a Fiorenzuola, cinque anni fa, c'era già meno visibilità. Negli ultimi anni c'è stato anche l'avvento di Sky, secondo me c'è stata molta visibilità e questo va dato atto alla Lega e al presidente Marani. Per quel che riguarda la parte di campo, è una categoria che ti dà grandi sfaccettature perché si passa da grandi piazze che potrebbero fare ben altri campionati, a realtà invece più provinciali e più piccole a misura d'uomo e più familiari. Però forse è anche il bello di questa categoria, che a differenza dell'A e dell'A B, dove più o meno le piazze sono sempre molto importanti, in C si può passare da un Vicenza, da un Catania, da un Benevento, a realtà più piccole e familiari, come può essere Arzignano, Pergolettese, e tanti altri senza mancare di rispetto, ma proprio perché sono le differenze, le sfaccettature di questo campionato, è anche il bello di questo campionato".
Un parere sulle seconde squadre in Serie C. C'è un dibattito aperto anche nel mondo dei tifosi, alcuni non riconoscono queste realtà, anzi non le vorrebbero in nessun modo. C'è anche chi vorrebbe addirittura più seconde squadre in Serie C. Cosa ne pensi? E poi ti chiedo anche quale possano essere le ambizioni di questa squadra con un focus naturalmente sulla Juventus, che è nel vostro girone.
"Qui c'è sempre un dibattito aperto. I tifosi sono la parte romantica del calcio e rispetto la loro opinione, però da addetto ai lavori posso dire che le seconde squadre, secondo me, danno un valore aggiunto e soprattutto sono altamente formative per questi ragazzi. Perché comunque io mi ricordo tanti giocatori che sono passati dalle seconde squadre dall'Atalanta, ma anche adesso nella Juventus, che è quella che la fa da più anni, oggi si trovano a giocare alla Champions League. Io mi ricordo in un Fiorenzuola-Juventus di 4-5 anni fa che c'erano Soulé, Miretti, De Winter, cioè giocatori che erano in Serie C nella Juve di allora e adesso sono grandi campioni. Quindi sicuramente per questi club è altamente formativo, secondo me, l'Under 23. La Juve noi l'abbiamo nel girone, l'abbiamo già affrontata, una squadra che ha fatto un'ottima gara, abbiamo subito il pareggio a due minuti alla fine, però è una squadra forte, che ha giocatori di prospettiva e si dimostrerà, secondo me, quella che ha dimostrato in questi anni. La Juventus tutti gli anni, anche se qualche anno fa è partita male, poi alla fine ha sempre finita facendo i play-off o quasi sempre. Quindi, credo che anche quest'anno possa fare un ottimo campionato".
Il numero di seconde squadre è giusto?
"Se rimane la Serie C così a 60, secondo me potrebbe anche esserci margine per allargarsi ancora di qualche under 23. Però dipende dalla volontà dei grandi club. Semmai ci sarà una ristrutturazione del calcio, come dicono, e che si abbassa il numero delle squadre in Serie C, allora è un po' diverso. Secondo me finché sono 60 si può stare e può anche essere un po' ampliato".
Ti chiedo la tua valutazione su questo inizio di torneo del Carpi e se avete anche un sogno nel cassetto o comunque dove avete posto la vostra asticella.
"L'inizio è sicuramente stato positivo, siamo partiti bene, abbiamo fatto una vittoria importante a Piancastagnaio, poi due pareggi. C'è stata la sconfitta domenica a Terni, una gara non brillante, però giocare a Terni contro una squadra importante come la Ternana è sempre difficile. Siamo abbastanza contenti del nostro avvio. Il nostro obiettivo principale è quello di salvarci, perché è un campionato difficile, è un campionato molto equilibrato. Secondo me anche questa stagione è un campionato altamente equilibrato e quindi l'obiettivo nostro deve essere assolutamente mantenere la categoria il prima possibile. Poi il sogno nel cassetto è sempre quello di fare qualcosa in più, di fare sempre un gradino in più ogni anno. L'anno scorso ci siamo salvati senza play-out e quest'anno se riuscissimo a fare i play-off sarebbe un sogno. Ma il nostro focus, il nostro obiettivo principale deve essere la salvezza al prima possibile".
Tutti indicano nell'Arezzo la squadra da battere, l'Arezzo è anche in questo momento a punteggio pieno, è la squadra del riferimento del girone?
"Quest'anno io credo che l'Arezzo sia una squadra molto forte, però ci metto anche l'Ascoli, che secondo me è una squadra molto competitiva e la Ternana stessa, Ravenna, possono essere squadre da primi 3-4 posti. Se devo fare una mia previsione oggi direi che le prime due sono Ascoli e Arezzo, secondo me".
Lasciando da parte il Carpi, c'è una potenziale sorpresa secondo te in questo torneo, una di quelle che ti incuriosiscono e che chissà, potrebbe andare a recitare un ruolo importante?
"Mi piacerebbe fosse il Carpi. Sicuramente ci sono realtà importanti anche tra le neopromosse, perché comunque ci sono piazze nelle neopromosse come Ravenna, Livorno, San Benedetto, che sono piazze storiche con grande seguito, quindi indicarne una faccio fatica. Credo che comunque, anche per come è iniziato questo campionato, di scontato ci sia poco. Come dicevo prima, mi sembra un girone molto equilibrato, molto livellato e quindi molto competitivo".
Allarghiamo la valutazione un anche agli altri due gironi. C'è il girone meridionale in cui oggettivamente ci sono tre realtà, parlo di Catania, Salernitana e Benevento, che hanno fatto un tale livello di investimenti che puntare alla Serie B non è una speranza ma quasi un obbligo, una necessità. Nel girone A c'è il Vicenza che sta rispettando il suo ruolo, poi è nato questo nuovo Brescia. Che ne pensi di questi due gironi? Quali sono le squadre, anche da innamorato del calcio, che ti incuriosiscono?
"Credo che nel girone C ci sono tre o quattro piazze perché per investimenti, storie, blasone puntino ovviamente alla Serie B e ne vincerà soltanto una. Quindi è un campionato molto, molto difficile e competitivo anche quello del girone C. Nel girone A secondo me le due favorite sono sicuramente Vicenza e Brescia. Brescia è un progetto nuovo, però è un progetto ambizioso, un progetto importante. La squadra ha iniziato anche bene, partita bene, quindi credo che sulla carta sarà un testa a testa tra Brescia e Vicenza. Le sorprese dell'innamorato del calcio? A me piacciono le favole, delle piccole che fanno bene, l'anno scorso secondo me un esempio è stata la Giana, un esempio virtuoso. che ha fatto molto bene sia in Coppa Italia che in campionato e quindi da romantico del calcio mi piacciono queste realtà. Una Giana che fa molto bene, un Arzignano, le realtà piccole che semmai sono le sorprese attraverso organizzazione, gioco e voglia di stupire riescono ad arrivare a risultati che per certe piazze possono essere molto difficili, ma ci riescono a raggiungerli".
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