Ravenna, Rrapaj: "Possiamo dare fastidio a tutti, bisogna cavalcare l'onda"

Il capitano del Ravenna Paolo Rrapaj è intervenuto nel corso di A Tutta C, su TMW Radio e il 61, per parlare del grande momento della formazione romagnola, al comando del girone B dopo le prime otto giornate.
Ci puoi spiegare cos'è il mondo Ravenna?
"Sì, diciamo che dall’avvento della nuova proprietà Ravenna sta sognando: la città sta sognando, noi stiamo provando in tutti i modi a regalare delle gioie ai tifosi e alla presidenza, che non ci fa mancare nulla. Per ora ci stiamo riuscendo, stiamo facendo qualcosa di davvero incredibile e importante. Cercheremo in tutti i modi di continuare questo percorso che è iniziato alla grande".
Quali sono stati i momenti più importanti di questo inizio di torneo?
Un momento unico e principale non c’è. Siamo partiti dal ritiro facendo un lavoro incredibile insieme allo staff tecnico: abbiamo lavorato duramente e bene, e i frutti si stanno vedendo. A livello rganizzativo e atletico stiamo andando molto bene, questo forse è il nostro segreto. Si è anche formato un gruppo forte, con ragazzi nuovi ma soprattutto a posto e disponibili. La forza del gruppo, oggi, sta portando questi grandi risultati".
Che livello hai trovato in Serie C?
"Il livello è molto alto. In ogni partita affronti giocatori forti, che possono risolvere la gara da un momento all’altro. Tutte le squadre hanno elementi importanti, ma anche noi abbiamo giocatori forti che stanno facendo molto bene"
Qual è la caratteristica della squadra e qual è la filosofia che accompagna questo vostro percorso?
"Siamo una squadra piena di entusiasmo, ambiziosa, con grinta e carattere. Affrontiamo ogni partita per provare a vincerla, non ci accontentiamo mai. Finora ci sta andando bene perché ce lo stiamo guadagnando sul campo. Queste caratteristiche sono imprescindibili per il nostro gruppo e per chi vuole fare qualcosa di importante nel calcio".
L'Arezzo ha qualcosa in più delle rivali?
"È un girone molto difficile, il livello è alto e si può vincere o perdere con chiunque. L’Arezzo per organico è forse la più accreditata, ma vedo tante squadre forti: su tutte l’Ascoli, che mi ha fatto un’ottima impressione. Anche la Ternana, che abbiamo già affrontato, è una squadra importante. Noi siamo lì, daremo fastidio fino alla fine: questo è il nostro compito".
Anche le altre neopromosse stanno facendo molto bene...
"Queste realtà hanno vinto la Serie D mantenendo un blocco importante di giocatori e staff tecnico, e questo fa la differenza. Avere continuità aiuta tantissimo. Certo, tra D e C una differenza c’è soprattutto a livello fisico, tecnico e tattico - ma se sei organizzato e hai un gruppo che si conosce bene, puoi comunque fare molto bene".
La sensazione è che in questo girone non vi sia una squadra pronta ad ammazzare il campionato?
"Sì, sono d’accordo. Nel girone A magari c’è il Vicenza che ha qualcosa in più, nel girone C Benevento o Catania sono molto forti. Il girone B, invece, è più equilibrato: si deciderà tutto alla fine e questo può essere un vantaggio per noi che vogliamo dare fastidio alle grandi".
Che impressioni hai ricavato dalla Juventus Next Gen?
"È una squadra giovane, in crescita. Quando arriveremo al girone di ritorno saranno ancora più forti. Hanno un’organizzazione importante e alcuni singoli molto interessanti, destinati a una grande carriera".
Cosa pensi delle seconde squadre?
"Capisco le contestazioni dei tifosi, ma dal punto di vista sportivo penso che le seconde squadre siano positive. Mettono i giovani di fronte a un campionato vero, tosto, che li fa crescere. Ci sono esempi come Yildiz, che ha giocato in U23 e ora fa la differenza in Serie A. Per me è un progetto utile all’intero sistema calcio".
Il vostro obiettivo sono i playoff?
Io preferisco non pormi obiettivi precisi. Siamo partiti benissimo, forse oltre le aspettative. Penso partita dopo partita, poi a metà girone di ritorno vedremo dove saremo. Ora è presto, ma bisogna cavalcare l’onda e continuare a lavorare con la stessa intensità".
Qual è il tuo obiettivo personale?
"Vivo settimana dopo settimana. Giocare da capitano in una piazza come Ravenna è bellissimo, ho un entusiasmo incredibile. Voglio godermi ogni partita e fare bene: sarebbe un grande orgoglio continuare su questa strada".
Qual è il tuo ruolo nello spogliatoio?
"Mi piace essere un capitano come gli altri. Certo, a volte serve intervenire, ma abbiamo un gruppo esperto, con giocatori che hanno fatto campionati veri e non hanno bisogno dei miei consigli. È uno sogliatoio equilibrato: lavoriamo bene sia dopo le vittorie che dopo le sconfitte, come quella nel derby col Forlì. Questo è un grande valore aggiunto".
Quali sono i tuoi modelli calcistici?
"Da tifoso dell’Inter, mi piace molto Barella. Oltre alle qualità tecniche, mi colpisce il suo atteggiamento: non si arrende mai, dà sempre tutto. È la filosofia con cui vivo il calcio e la vita in generale".
Ultima curiosità: è vero che la Serie C è uno dei campionati più difficili in assoluto?
"Sì, può essere considerato il più difficile, perché solo una vince. Tutte hanno organici e budget importanti, e e poi ci sono i playoff, che restano una vera e propria lotteria".
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