Cesar & Ambra Calvani

Cesar & Ambra Calvani
venerdì 23 luglio 2010, 00:00Ho sposato un calciatore
di Anna Zazzara
La rubrica di TLP, con le interviste alle compagne dei calciatori in Lega Pro: mogli e fidanzate si raccontano.

In amore vince chi fugge e Ambra Calvani, moglie dell’ex capitano della Lazio Cesar ha fatto tribolare, non poco, l’animo di colui che sarebbe diventato il suo futuro marito. Tra rose e dichiarazioni, alla fine il caparbio brasiliano è riuscito a conquistare la sua dolce metà tutta “acqua e sapone”.


Ciao Ambra, una storia, quella tra te e tuo marito Cesar, ricca di coincidenze e colpi di scena. Partirei dall’inizio, come vi siete conosciuti?
"Il nostro primo incontro risale al 2004, eravamo ad una festa organizzata da Paolo Negro e per Cesar è stato un vero e proprio colpo di fulmine. Per me invece no e, infatti,quella sera era tutto, apparentemente, finito lì. Dopo 4 mesi, però, il caso ha voluto che, in un evento organizzato da me per la Mercedes Benz di Roma per cui ero la responsabile marketing, ci fosse anche lui. Nella mia diffidenza, mi ritrovai davanti un ragazzo che mi dichiarava il suo amore dicendomi che il tempo gli avrebbe dato ragione. Quella sera mi chiese solo di mandargli un messaggio non appena fossi arrivata a casa (“sono arrivata sana e salva”) e mi promise che non avrebbe mai usato il mio numero di cellulare. Così fece, ma iniziò a tartassarmi di telefonate al lavoro, fin quando, un giorno, si presentò con 15 splendide rose rosse fuori la sede della Mercedes. Il fatto che lui fosse un calciatore, oltretutto brasiliano, mi frenava, anche perché non era quello che cercavo in quel momento. Mi ero appena lasciata e la mia famiglia non avrebbe capito".


Quando hai cambiato idea su di lui?
"Una sera mi invitò ad una finta festa di compleanno di una sua amica e si presentò con due piccole scatolette in mano. All’interno c’erano due anelli, uno per me e uno per lui e lì, dichiarando ancora una volta il suo amore mi chiese di fidanzarci. E’ stato in quel momento che ho ceduto, lui non aveva acquistato solo un regalo che accontentasse me, ma aveva pensato anche ad un anello per lui, a qualcosa che ci unisse concretamente. Ammetto che avevo mille dubbi, il dramma, per me, era raccontare tutto alla mia famiglia, soprattutto a mio padre, un uomo che crede molto nei valori e che aveva paura che quell’esperienza mi avrebbe cambiato la vita. Poi, è arrivato il gol del derby il 6 gennaio del 2005 (Lazio-Roma 3-1), quando l’ho visto baciare l’anello per dedicarmi il gol ero al settimo cielo e da quel momento non ci siamo lasciati più".


Vi siete sposati nel maggio del 2006 cosa ricordi di quel giorno?
"Ci siamo sposati a Roma, in comune. Una cerimonia con pochissimi invitati, circa cento, tra cui una ventina di parenti del Brasile. C’era anche il figlio di Cesar, che oggi ha 15 anni, a cui sono molto legata perché è un bambino troppo speciale. Di quel giorno ricordo due sguardi in particolare: quello di mio padre che, mentre eravamo in macchina, guardandomi negli occhi mi fece capire che era giunto il momento di lasciarmi andare, di crescere e vivere la mia vita; poi quello di Cesar al momento dell’ingresso nella sala comunale, il tempo di incrociare i nostri sguardi e intorno a noi non c’era più nessuno, solo io e lui".

Cosa ti ha fatto innamorare di lui?
"Sicuramente la tenacia, la coerenza e l’essere diverso da come lo immaginavo. Lui è un uomo di principi, quasi un uomo all’antica. All’inizio pensavo fosse un malandrino, in realtà è una splendida persona, migliore di me".


E’ vero che da qualche anno sei diventata la sua agente?
"Sì, ma non una vera e propria agente. Dopo l’esperienza all’Inter, iniziarono a girare brutte voci sul suo conto. Tutte notizie false ma che lo penalizzarono amaramente. Dopo alcune esperienze sgradevoli con alcuni agenti, solo grazie a Mihajlovic riuscì ad arrivare al Bologna. Da allora ho deciso io di essere il filtro tra lui e coloro che vogliono contattarlo".


Nella carriera di tuo marito c’è anche una piccola parentesi di 4 mesi al Corinthias, in Brasile, nel 2006. In quell’occasione hai deciso di seguirlo?
"Sì, in quel periodo era all’Inter e aveva avuto un diverbio con Mancini, così decise di fare un passo indietro e tornare in Brasile, di tornare al calcio senza interessi. Abbiamo vissuto un momento magico, lui fu il protagonista della salvezza del Corinthias ed era visto come un idolo, un eroe nazionale. Ricordo mille interviste, copertine, una popolarità a cui non eravamo preparati. Decisi di seguirlo perché non l’ho mai lasciato solo, non voglio essere una moglie virtuale. La nostra forza è stare insieme".


Hai sposato un Brasiliano, che rapporto hai con la sua cultura?

"Quella brasiliana è una cultura molto bella, semplice. Le persone sono solidali e sorridono sempre, due elementi fondamentali anche per mio marito oltre al calcio e la samba. Cesar è molto attaccato alle sue radici, proprio per questo abbiamo aperto insieme una “Churrascaria” al centro di Roma. Un angolo di Brasile per sentirsi a casa".


Dalla scorsa stagione, Cesar ha lasciato la serie A e ha vestito la maglia del Pescina in Lega Pro. Come ha vissuto questa esperienza?

"E’ stata un’esperienza negativa, sicuramente a causa della società in cui è arrivato. La scelta di una squadra di Lega Pro non era dovuta a problemi fisici ma alla sua voglia di giocare ancora a calcio e di guardare al futuro. La società, infatti, gli aveva proposto un contratto di tre anni come calciatore con un successivo contratto come direttore tecnico. Lui guardava soprattutto alla possibilità di rimanere nel mondo del calcio. Le promesse, però, non sono state rispettate, ha rifiutato la proposta di una buona uscita e ha deciso di giocare fino all’ultima partita, quella dei play-out contro il Foggia. Ora il Pescina non si è riscritto al campionato e lui è senza squadra".


Per concludere, cosa ti auguri per il suo futuro?
"Sinceramente spero che la ruota inizi a girare anche per lui e che riesca a raccogliere tutto ciò che ha seminato in questi anni. Come giocatore è ancora un campione e chi scommette su di lui ha la certezza di vincere, questo lo dico non come moglie ma come tifosa di calcio. Spero, inoltre, che riuscirà a trovare una società che gli porti rispetto. Purtroppo nel calcio italiano qualcuno si è divertito a distruggerlo e probabilmente saremo costretti ad andare all’estero. Una cosa è certa, io lo seguirò".