Nicola Princivalli ❤ Benedetta Ljuba

Nicola Princivalli, centrocampista classe 1979 attualmente in forza all’Unione Venezia, con un passato, oltre che calcisticamente di tutto rispetto, da latin lover, finchè non mette la testa a posto conoscendo, due anni fa, la sua compagna Benedetta Ljuba, che ai lettori di TuttoLegaPro.com racconta la loro storia d’amore. Nicola ancora non è riuscito a dedicarle un goal, speriamo che questa intervista possa essere di buon auspicio. Benedetta, aspettiamo notizie!
Benedetta, come vi siete conosciuti tu e Nicola?
“Sia io che Nicola siamo di Trieste ed essendo una piccola città io avevo sentito spesso parlare di lui, ma non lo avevo mai conosciuto, perché sono più piccola di Nicola di 10 anni e i giri di conseguenza non sono mai stati gli stessi. Ma una sera del 2011 io e la mia migliore amica siamo andate in un locale, dove poi è arrivato lui con altri suoi amici per festeggiare la nascita del figlio di uno di loro; lo avevo notato subito, e il giorno dopo, per vedere un po’ se fosse vera la sua fama di latin lover e curiosare nella sua vita, gli ho chiesto l’amicizia su Facebook. Ma non è successo niente fino a quando non ci siamo di nuovo trovati nello stesso locale con i rispettivi amici e abbiamo trascorso la serata insieme…peccato lui dovesse conoscere un’altra! Fortunatamente ha poi capito che quella giusta ero io”.
Quali sono i vostri progetti futuri?
“Intanto io devo laurearmi, mi manca poco per conseguire la laurea in giurisprudenza e quello è uno dei primi obiettivi che mi sono prefissata. Ma abbiamo parlato spesso anche di matrimonio e figli”.
Ci dici un pregio e un difetto di Nicola come uomo?
“Nicola sa già che in questa risposta sarò cattivissima! (ride, ndr). E quindi partiamo dai difetti: è molto impulsivo, vuole sempre aver ragione e l’ultima parola su tutto. Però devo ammettere che ha anche tanti pregi: è molto buono, dà l’anima in tutto e a tutti, è tenace, uno di quelli che non molla mai, crede molto nei sani valori ed è ottimista, aspetto che aiuta molto la mia personalità più pessimista. Io dico sempre che lui è “l’orso buono”, sembra burbero ma quella è solo una corazza”.
Alla fine sono più i pregi che i difetti, gli è andata bene (ridiamo, ndr). Invece quale è il regalo più bello che ti ha fatto?
“Il viaggio a New York nel Natale 2011: andare là era il mio sogno e nel periodo natalizio New York è fantastica”.
Adesso dimostra a Nicola e ai nostri lettori che conosci il fuorigioco…
“Cavolo, potevo essermela preparata in anticipo la risposta! (ridiamo, ndr). Allora, è fuorigioco quando un giocatore, al momento di un passaggio a lui indirizzato, è oltre la linea degli avversari”.
La risposta era esatta, nessuno può obiettare! Ma tu segui il calcio?
“Sì, abbastanza, lo sport mi piace, sono una sportiva nata! Poi seguo sempre Nicola quando gioca in casa”.
Nei due anni passati con te, Nicola ha avuto la fortuna di allontanarsi poco da casa: per te sarebbe un problema, eventualmente, spostarti in futuro?
“Devo riconoscere di essere stata fortunata, Nicola tuttora riesce a ritornare a Trieste quasi tutti i giorni, non posso lamentarmi. In ogni caso, e già ne avevamo parlato quest’estate, per me non sarebbe un problema spostarmi, studiando non ho vincoli particolari; anzi, spostarsi sarebbe un’esperienza di vita”.
Quale è stato il momento calcisticamente più bello per Nicola? E c’è invece un momento, sempre calcistico, che ha influenzato la vostra vita di coppia?
“Sicuramente il momento calcisticamente più bello è stato il primo anno tra i professionisti con la Triestina (stagione 1998-1999, ndr), è stato in quella stagione che ha segnato il primo goal nelle serie che contano. Però il calcio non ha particolarmente influenzato la nostra vita di coppia, anche se la scorsa estate è stato un momento difficile perché lui ha sentito molto prima la pressione per la retrocessione della squadra della sua città, poi la preoccupazione del non trovare squadra dopo il fallimento della società. Non era per niente sereno, ma per fortuna tutto si è risolto al meglio”.
Guardando le statistiche, purtroppo Nicola non ha segnato in questi due anni…
“Purtroppo segnò solo un goal in una sfida di Coppa Italia, quando ancora non eravamo fidanzati ufficialmente, per cui non mi ha mai dedicato un goal”.
Per strane regole calcistiche che regnano nella Lega Pro, Nicola è un “vecchietto”; una volta appese le scarpette al chiodo vorresti che comunque rimanesse legato a quell’ambiente sotto altre vesti?
“Sì, io lo vedo molto bene come allenatore, ha il carattere giusto. E tra l’altro anche lui ha manifestato questo desiderio, ha già preso il patentino; alla fine, dopo tanti anni dedicati a quello, il calcio diventa parte della vita”.
C’è qualcosa in particolare che vuoi dirgli tramite questa intervista?
“Per prima cosa vorrei fargli notare che ho portato a termine l’intervista, lui mi prendeva in giro perché sono molto timida e non credeva sarei riuscita a farla…poi vorrei fargli un grande in bocca al lupo, con la speranza che riesca a segnare il goal da dedicarmi e da aggiungere agli annali, il suo obiettivo è segnare almeno un goal in ogni squadra dove gioca”.
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