Vincenzo De Liguori ❤ Filomena Viscovo

Vincenzo De Liguori ❤ Filomena ViscovoTMW/TuttoC.com
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venerdì 22 febbraio 2013, 23:00Ho sposato 1 calciatore
di Valeria DEBBIA
fonte In collaborazione con Claudia Marrone
La rubrica di TLP, con le interviste alle compagne dei calciatori in Lega Pro: mogli e fidanzate si raccontano

Vincenzo De Liguori, centrocampista classe 1979 vice capitano della Nocerina, una vita piena di sogni realizzati: il calcio (che gli offre la possibilità di affermarsi anche in Serie B), una pizzeria dove “lavora” al termine degli allenamenti e una bellissima famiglia. La storia di un ragazzo che ha attraversato anche momenti bui, superandoli grazie alla sua forza interiore e all’affetto della moglie, compagna di una vita. Ed è proprio sua moglie Filomena Viscovo, che ai lettori di TuttoLegaPro.com racconta la loro storia d’amore, la storia di due ragazzi normali che, dopo una vita insieme, stanno costruendo anche il loro futuro.

Filomena, come vi siete conosciuti tu e Vincenzo?
Io e Vincenzo ci conosciamo da una vita, quando eravamo bambini giocavano nello stesso rione. A 13 anni poi ci siamo messi insieme, pieni di sogni e speranze, anche se mai avrei immaginato la nostra vita di adesso, mai avrei immaginato che lui avrebbe coronato il suo sogno calcistico. Poi pochi anni dopo abbiamo ufficializzato il fidanzamento, e 12 anni fa ci siamo sposati, quando io ero incinta di Ciro, nostro figlio”.

È stato lui a chiederti di sposarlo?
No, perché è “scappato” il figlio! (ride, ndr). A parte gli scherzi, è stata una decisione in comune, come tutte quelle che prendiamo”.

Avete solo Ciro o anche altri figli?
Sì, abbiamo tre figli: Ciro, il maggiore, ha 12 anni, poi ci sono Roberta di 9 anni e Christian di 2. Nonostante sia il più piccolo è lui la peste di casa!”.

E che tipo di padre è Vincenzo?
Anche con i figli Vincenzo mostra la sua essenza, quella di una persona e di un padre tranquillo, sereno, solare, affidabile. È anche molto paziente, e quello più con me che con i figli, io sono proprio l’opposto suo caratterialmente”.

I pregi allora li abbiamo già scoperti; veniamo ora ai difetti di tuo marito…
Sinceramente mi è difficile trovargli dei difetti, io con il suo carattere mi trovo bene, ci compensiamo a vicenda. Poi per me lui è tutto, è un marito, un amico, un fratello, senza di lui non saprei stare”. 



Quale è il regalo più bello che ti ha fatto?
I nostri tre figli, non ci sono dubbi. Comunque noi non aspettiamo ricorrenze o feste particolari per farci un regalo, quando ci va di farcelo non badiamo al giorno”.

Tu segui il calcio?
Sì, lo seguo, ma molto meno rispetto a prima a causa del lavoro. Tempo fa ho aperto un pizzeria-paninoteca a Napoli, dove viviamo, e gli orari non mi consentono di andare a Nocera la domenica pomeriggio, riesco solo ogni tanto a portarci i bimbi che vogliono vedere il padre giocare; la cosa mi dispiace, ma aprire una trattoria era sia il sogno mio che di Vincenzo, che tra l’altro mi aiuta anche nel mio lavoro dopo gli allenamenti, ed è comunque una garanzia di futuro anche per i nostri figli, che un domani potranno venire a lavorare con noi”.

Come la maggioranza dei calciatori, anche tuo marito ha girato un po’ l’Italia: è stato difficile per te seguirlo?
In effetti abbiamo girato molto: Benevento, Taranto, Barletta, Castellammare di Stabia…esperienze tutte molto belle. Certo comportano dei sacrifici, ma è una vita che mi è sempre piaciuta perché ho potuto conoscere tante brave persone e vedere tanti bei posti, mi sono sempre adattata alle più diverse situazioni; e anche ora non avrei avuto problemi, ma quando si è presentata l’occasione per aprire l’attività non ho rinunciato proprio per il futuro dei miei figli, come dicevo prima, e quindi ci siamo fermati a Napoli. Alla fine Nocera è abbastanza vicina, Vincenzo riesce a far su e giù”.

Quale è stato il momento calcisticamente più bello per Vincenzo? E il calcio ha mai influenzato la vostra vita di coppia?
“Sicuramente il momento più bello è stata la promozione della Nocerina in serie B (stagione 2010-2011, ndr), una vera conquista per una squadra e una società che se la sono davvero meritata. Però il calcio non hai mai influenzato la vita di coppia, solo alle volte Vincenzo torna a casa un po’ arrabbiato perché magari ha perso la partita…e lui è uno di quelli che vuol sempre vincere!”.

Ti ha mai dedicato un goal?
Sì, l’ultimo quando stava per nascere Christian, lo ha dedicato sia a me che a lui”.

Per il mondo del calcio Vincenzo è un “vecchietto”; una volta appese le scarpette al chiodo vorresti che comunque rimanesse legato a quell’ambiente?
Certo, ed è il desiderio che ha già manifestato, anche perché come calciatore credo continuerà per altri 3/4 anni, non di più. Non ha però mai detto cosa gli piacerebbe fare di preciso, ma di sicuro non l’allenatore perché preferisce osservare i giocatori più che allenarli; alle volte poi ha espresso il desiderio di aprire una scuola calcio”.

C’è qualcosa in particolare che vuoi dirgli tramite questa intervista?
La cosa che adesso gli auguro è quella di vincere il campionato con la Nocerina, se lo merita lui e se lo meritano pure società, squadra e tifosi”.

© foto di TLP
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