Il fatto della settimana - Due panchine saltate, chiusura del mercato prima del via al campionato: sette giorni da non dimenticare (soprattutto per il Sangiuliano con la sua prima storica vittoria tra i pro)

04.09.2022 00:00 di Valeria Debbia Twitter:    vedi letture
Il fatto della settimana - Due panchine saltate, chiusura del mercato prima del via al campionato: sette giorni da non dimenticare (soprattutto per il Sangiuliano con la sua prima storica vittoria tra i pro)
TMW/TuttoC.com

La settimana che va terminando è finita sotto i riflettori per più di un motivo: sicuramente la chiusura del calciomercato, avvenuta alle ore 20.00 di giovedì 1° settembe 2022 è la prima e più importante, soprattutto perché per la prima volta - a causa delle contingenze dovute ai ricorsi al Consiglio di Stato di Campobasso e Teramo che hanno spostato l'avvio del campionato - si riesce a cominciare la stagione a trattative chiuse (al netto degli svincolati) e con la certezza che quelle che andranno in campo saranno le rose effettive da qui a gennaio. Un passo avanti non da poco. Per altri tipi di valutazioni, più analitche e critiche, vi rimando all'editoriale del nostro direttore Ivan Cardia e del collega Luca Esposito.

Ma questi ultimi sette giorni si sono anche caratterizzati per esoneri, dimissioni e nuovi volti in panchina. Incredibile - anche se il fatto è già stato argomentato alla perfezione dal collega Tommaso Maschio nei giorni scorsi - come questa stagione non sia ancora iniziata eppure tre guide tecniche siano già saltate: domenica scorsa è stata la volta di Max Canzi alla Turris, sostituito due giorni più tardi dall'ex Siena Pasquale Padalino. Incredibile soprattutto perché in casa corallina il presidente Antonio Colantonio ha avuto modo di sottolineare le motivazioni che hanno portato alla decisione: "Purtroppo ci siamo accorti che c’era un allenatore non in linea con quelle che erano le aspettative della società e con molta tranquillità avevamo già avuto qualche idea con il direttore per vedere quali fossero le figure di allenatori che facevano al caso nostro".

Non meno clamorose le dimissioni di Giovanni Mussa dalla Pergolettese, presentate in modo irrevocabile nella giornata di martedì e poi commentate dallo stesso tecnico ai microfoni de laprovinciacr.it: "Ho sentito venire meno la fiducia della società nei miei confronti. Per guidare un gruppo e possedere la carica emotiva necessaria, devi avere un’autostima alta. Se ci si crede tutti insieme si va avanti, altrimenti è più giusto che le strade si dividano. Tengo a precisare che non ci sono stati litigi tra me e la società. Martedì abbiamo avuto una riunione a pranzo, nella quale c’eravamo io e il mio vice Alessandro Fabbro, il dg Cesare Fogliazza, il ds Massimo Frassi e il dirigente Gabriele Bolis. Abbiamo affrontato l’argomento della gestione della squadra e di come iniziare il campionato, alla luce di qualche incomprensione che era sorta. Mi sono accorto che la divergenza di vedute su come gestire la quotidianità era più ampia di quanto pensassi".

Chiudiamo con il fatto più importante: l'inizio della stagione con la prima giornata del Girone A già disputata. Il Vicenza sembra partire col piede sbagliato, subisce la rete della Pro Sesto e poi dilaga chiudendo 6-1. Il neopromosso Sangiuliano City stupisce tutti: va avanti di due reti sul Mantova, si fa recuperare e poi cala il poker per la sua prima storica vittoria tra i pro. Il Novara va sotto ma poi è tris contro il Renate (nota a margine: gara particolare per mister Cevoli, proprio contro il suo passato recente). Successo all'inglese per la Juventus Next Gen sul Trento, di misura per la Pro Vercelli sul Padova e corsara per la Feralpisalò in casa dell'AlbinoLeffe nonché del Pordenone nel derby sul campo della Triestina. Pareggi, più o meno ricchi di gol, per Pro Patria ed Arzignano e Virtus Verona e Lecco. Un pizzico di follia in Pergolettese-Piacenza: i cremaschi si godono il successo per 2-1 (nonostante il già citato cambio in panchina, esordio da incorniciare per Fabbro, tecnico ad interim) ma da segnalare sicuramente i quattro cartellini rossi sventolati dall'arbitro Mucera, ben tre ai danni dei biancorossi che chiudono in otto.