ESCLUSIVA TLP - Gianfranco Multineddu: "Il Lecce merita la B più di tutte. Parma cerca stabilità, Cosenza sogna coi Marulla. E basta con i finti direttori sportivi..."

La banalità non è di casa da Gianfranco Multineddu. L'ex direttore sportivo tra le altre di Pescara, Campobasso e Grosseto, ha analizzato in esclusiva a TuttoLegaPro.com la situazione della terza serie, con particolare attenzione sui play-off e sull'abusivismo nel mondo del calcio, battaglia portata avanti insieme all'ADICOSP.
Iniziamo dai pronostici sui play-off e partiamo dal big match Alessandria-Lecce...
"Per affetto, amicizia col presidente e tradizione direi Lecce. Inoltre Doumbia è stato mio giocatore a Pescara mentre seguo Mancosu perché sono legato alla famiglia. I salentini però non sono favoriti visto il pari interno nella gara d'andata ma meriterebbero più di tutti la Serie B, dal momento che ci provano da tanto tempo. Nella gara di ritorno il Lecce potrà contare lo stesso sui suoi tifosi, sparsi in tutta Italia. Dall'altro lato troverà l'Alessandria: una squadra che, in caso di promozione, riporterebbe a pensare al passato, agli anni di Gianni Rivera, a un calcio che non c'è più. Negli ultimi decenni però non ha avuto una grande storia e per questo pendo per il Lecce".
Lucchese-Parma come sarà?
"Il Parma al momento è più che altro una forza economica, con giocatori di categoria superiore ma ancora in costruzione. La stessa società deve trovare la giusta stabilità, vedremo se il passaggio dal vecchio Parma di Scala ad Apolloni al nuovo Parma con D'Aversa e Faggiano darà i suoi frutti.
La Lucchese sicuramente troverà forza nell'affrontare una squadra blasonata, inoltre il 2-1 dell'andata non ha sicuramente chiuso i conti. I toscani partono sfavoriti ma guai a darli per battuti".
Sfida inedita tra Pordenone e Cosenza in terra calabra.
"Propendo per i rossoblù ma solo per una questione affettiva: ero vicino a loro un anno fa e ho molto amici cosentini. I neroverdi sono arrivati a questi livelli, mai toccati prima, grazie alla passione del presidente Lovisa. Comunque qui la favorita non c'è: i ramarri hanno vinto all'andata ma il ritorno al "San Vito-Marulla" sarà tutta un'altra cosa. E vedere il Cosenza portato in alto da un altro Marulla, non più Vito, il padre attaccante ma Kevin, il figlio team manager, sarebbe magico".
Chiusura play-off con Reggiana-Livorno, non proprio le ultime due arrivate...
"Dico Livorno perché ha una grande identità e vuole tornare in Serie B. La Reggiana invece negli ultimi anni ha perso lo stadio, è quasi un'ospite in casa sua, è una società, insomma, che non riesco a decifrare. E poi la presidenza americana deve dimostrare di tenerci fino in fondo: non mi sono piaciute le voci di un possibile disimpegno dopo un solo anno".
Cosa farà Multineddu nella prossima stagione?
"Sono in attesa, ci sono delle prospettive importanti che potrebbero portarmi fuori dall'Italia anche se c'è un discorso in piedi sul territorio nazionale con un grande campione sportivo. Ma non escludo nulla, tante volte dovevo firmare da una parte e il giorno dopo magari ero da un'altra. A me non interessano le categorie ma un vero progetto: potrei anche decidere di andare in Eccellenza se trovassi una squadra che ha voglia di fare grandi cose".
Fautore dell'ADICOSP, da tempo combatte il fenomeno dell'abusivismo.
"Bisogna intervenire in due modi. Il primo è togliere la possibilità al presidente di assumere la carica di direttore sportivo, perché poi capita che la gestione dell'area tecnica viene demandata a un collaboratore senza tessera, aggirando le regole. E poi è una situazione assurda: vi immaginate un presidente che prende il posto di un allenatore? No, e con la figura del diesse deve essere lo stesso.
La seconda modalità, invece, è l'aumento dei controlli, con penalizzazioni e multe vere.
Come co-fondatore dell'ADICOSP prometto che combatteremo per i veri direttori sportivi e i collaboratori della gestione sportiva, quasi un migliaio di persone che potrebbero coprire senza problemi sia la Lega Pro che la Serie D".
Quali sono le vostre richieste?
"Vorremmo rendere obbligatoria la presenza delle figure dirigenziali che ho appena nominato anche nel massimo campionato dilettantistico: gli allenatori professionisti possono già lavorare tra i dilettanti, i direttori sportivi no. Eppure la professionalità serve viste le alte cifre che girano.
Inoltre sono contro le deroghe per quanto riguarda i direttori sportivi: non è giusto che alcuni abbiano un iter più agevolato solo perché sono stati promossi con la loro squadra dalla Serie D alla Lega Pro.
In chiusura un sogno, ma che potrebbe diventare realtà: vorrei creare un database, interno all'ADICOSP, che possa aiutare i presidenti nella ricerca e nella scelta dei direttori sportivi, grazie a un sistema che riporti le caratteristiche tecniche e le esperienze avute in carriera da quest'ultimi".
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