ESCLUSIVA TLP - Stefano Guberti: "Voglio riabilitare la mia persona a ogni costo. E sul futuro..."

A quasi quattro anni dal caos del calcioscommesse, torna alla ribalta il nome di Stefano Guberti, ex calciatore della Sampdoria (e anche di Ascoli e Torres), che ha dovuto obbligatoriamente lasciare il calcio giocato a causa di una squalifica contro la quale sta ancora combattendo, e che potrebbe però esser ridotta affinchè il centrocampista possa ritornare già dalla prossima stagione ad assaporare il terreno di gioco. Ai microfoni di TuttoLegaPro.com è lo stesso calciatore a raccontarsi, in un viaggio che parte da quel passato maledetto fino poi ad arrivare al futuro.
Scoppia la querelle tra Inter e Sampdoria per un posto in UEFA, e torna “alla ribalta” il tuo nome. Come ti senti a dover ripensare al passato?
“Per una colpa non mia, dato che al tempo ognuno fece le sue scelte, oggi la situazione è questa: probabilmente, se ci fossimo uniti, le cose sarebbero andate diversamente”.
Ma partiamo proprio dal passato, e dall’accusa che ti ha rivolto Masiello, che ti è costata tre anni e mezzo di squalifica.
“Quando presero il via le indagini, Masiello non parlò di me. In seguito poi, mi ha coinvolto e con me altre persone che non c’entravano nulla. Il mio nome non compare in nessuna intercettazione e neppure in altre testimonianze, ma anzi, c’è chi ha smentito ogni mio coinvolgimento nella vicenda, garantendo che il mio nome non era mai stato fatto”.
Cosa è successo poi?
“La gara che mi vede accusato di tentato illecito è Bari-Sampdoria del campionato 2010-2011, e io al momento vestivo la maglia doriana, anche se il mio cartellino era in comproprietà tra Samp e Roma: la società genovese mi ha lasciato solo, come dicevo prima, non abbiamo mai avuto una linea comune di difesa, loro hanno deciso di patteggiare e io sono stato squalificato. Masiello disse che tentai l’illecito per salvare la Samp, che effettivamente stava lottando per mantenere la A, così l’anno prossimo sarei rimasto li, ma io già sapevo che avrei fatto rientro alla Roma; anche solo far finta di credere che sarei potuto andare a Bari per cercar di combinare la partita sulla mia iniziativa personale è un’offesa all’intelligenza di chiunque”.
La tua squalifica sta però per terminare. Ti rivedremo presto sui campi?
“Sto aspettando di aver la sentenza della giustizia penale, perché ho fatto revisionare il processo sportivo. Voglio riabilitare la mia persona a ogni costo”.
In un calcio che vede una nuova ondata di inchieste, con tempi che forse sono troppo dilatati…
“Si potrebbero fare tanti esempi su questo, quando ci sono di mezzo gli interessi non è detto che tutto fili liscio, ma i tempi effettivamente sono da rivedere, occorre trovare una giusta via di mezzo. Così come occorre trovarla quando si fanno i nomi e poi si decide l’accusa: serve molta attenzione prima di emettere una sentenza, la squalifica pesa su un giocatore o una squadra. Si devono analizzare molto bene le vicende, no fare soltanto del caos mediatico”.
Un’altra piaga del calcio moderno sono le società poco solide che vanno poi ad alterare gli equilibri del campionato. Punti di penalizzazioni dati e poi tolti, squadre retrocesse poi salvate, squadra in lotta per i play off poi direttamente promosse.
“Non sono molto ferrato sulle questioni societarie, ma è ovvio che il campionato, in presenza di penalizzazioni, non è mai regolare. Però è giusto che ci siano penalità quando i comportamenti dei club non sono corretti, vedi a esempio i mancati pagamenti. Ma poi su questo servirebbe una più approfondita analisi di coloro che sono competenti in materia, anche se mi rendo conto che la situazione non è affatto facile da gestire. Ma trovo giusto premiare società come a esempio il Carpi, che nel rispetto di tutto e tutti ha raggiunto il massimo in un percorso”.
Accetteresti mai una squadra in Lega Pro?
“Qualcosa si è mosso, valuterò con calma. Io non voglio esser presuntuoso, ma ovviamente non nascondo che mi piacerebbe tornare la dove ho lasciato, la voglia di arrivare ai massimi livelli ce l’ho ancora. Mi interessa comunque trovare un progetto serio, che possa puntare alla Serie A”.
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