INTERVISTA TC - Dolci: "Non mi sorprende vedere il Sudtirol in B"

29.04.2022 16:00 di  Raffaella Bon   vedi letture
INTERVISTA TC - Dolci: "Non mi sorprende vedere il Sudtirol in B"
© foto di Federico De Luca

A cavallo tra la fine della regular season e l'inizio dei playoff i microfoni di TuttoC.com hanno intervistato il direttore sportivo Giovanni Dolci per analizzare i temi di maggior attualità in Serie C.

Sudtirol in B a sorpresa?
"Credo di no perchè alle spalle ci sono anni di programmazione, spesso e volentieri per vincere ci vuole tempo. Sembra un gioco di parole ma Paolo Bravo è un direttore veramente bravo che ha costruito negli anni un pezzetto per volta un gruppo solido che ha permesso di fare un anno stupendo: hanno subito solo nove gol. Non la ritengo una sorpresa".

Ti aspettavi che diventasse la miglior difesa d'Europa?
"Visto il modo con cui lavora il direttore e il tipo di allenatore scelto non mi potevo aspettare che diventasse la miglior difesa d'Europa ma sapevo che giocare contro il Sudtirol sarebbe stato difficile per chiunque. Javorcic è un allenatore molto bravo, quando era alla Pro Patria e ci giocai contro sia con il Siena che con la Pistoiese mi sono reso conto di quanto fosse dura affrontare le sue squadre".

Quanto è importante poter contare su certe strutture?
"Hanno un centro sportivo meraviglioso e questo alla lunga porta punti e risultati".

Tesser si conferma specialista in promozioni?
"A Modena ci sono due amici, persone con le quali ho lavorato: con Tesser ho fatto A, B e C ai tempi del Novara mentre con Vaira sono stato tre anni a Siena. Non posso che essere felice. I numeri di Tesser sono spietati: penso che sia stato un po' sottovalutato come allenatore e non lo dico per una questione affettiva. E' un ottimo allenatore con dei valori umani importantissimi, con le sue qualità poteva essere più considerato".

Bari taglia finalmente il traguardo della Serie B?
"E' arrivato grazie al connubio esplosivo che si è creato quest'anno. Faccio fatica a parlare del Bari perchè con Mignani ho un rapporto personale. L'ho visto crescere a Siena, auspicavo che fosse l'anno giusta.Lì ha trovato un direttore molto forte e ne è venuto fuori un binomio vincente. Insieme hanno fatto un capolavoro perchè vincere a Bari non è facile. E' difficile in tutte le piazze, a Bari è difficilissimo".

Catania escluso dal campionato: caso annunciato?
"Credo di sì, anche se faccio fatica a dare giudizi. Mi dispiace perchè si tratta di una piazza storica che non meritava questa fine. Ci andai a fare una semifinale di playoff col Siena e devo dire che oltre a essere una città meravigliosa meriterebbe la Serie A. Dispiace per i tifosi, per i calciatori e chi ha lavorato in questa squadra. Quando succedono queste cose è una sconfitta per tutti".

L'indice di liquidità può evitare il ripetersi di questi casi?
"Ci sono dei tecnici che si siedono attorno a un tavolo e decidono queste cose. L'innalzamento del coefficiente potrebbe essere una prima barriera per evitare situazioni complesse. Dobbiamo ricordarci che il calcio è una passione per i tifosi ma un'azienda per chi ci lavora".

Cosa pensa delle retrocessioni di Legnago, Grosseto e Vibonese?
"Quando retrocedi le responsabilità vanno equamente divise tra tutte le componenti. Quando si retrocede è una sconfitta per tutti, un dramma sportivo. Bisogna avere la forza per rialzare la testa e ripartire. Spesso dagli errori puoi trarre benefici perchè poi quando riparti lo fai con un altro piglio. A volte una retrocessione può essere anche taumaturgico".

Chi ti sorprende vedere nei playout?
"Non c'è una squadra che mi sorprende particolarmente, ce ne sono alcune che hanno buoni giocatori e allenatori validi ma i playout sono un terno al lotto, una guerra di nervi e soprattutto è determinante come ci arrivi: il caldo, la tensione sono decisivi. Nei playout si azzera tutto, chi sta meglio di testa e di gambe è avvantaggiato".

Chi invece ti sorprende vedere nei playoff?
"Con l'allargamento a dieci squadre è un pochino più semplice arrivarci. Ci sono piazze storiche nelle quali sembra che possa essere l'obiettivo minimo ma in realtà non è così. Rispetto alla stagione scorsa se devo spendere due parole per un club che mi ha stupito facendo un lavoro eccellente questo è la Lucchese. Veniva da una retrocessione e sono stati bravi a costruire una squadra solida, ben allenata, con dei giovani interessanti".