INTERVISTA TC - Tangorra: "Fosse per me tornerei alla C1 e alla C2"

Massimiliano Tangorra, allenatore del Barletta con un recente passato in Lega Pro, ai microfoni di TuttoC.com ha analizzato la situazione attuale del calcio di terza serie.
In questo particolare momento continui a vedere partite o ti sei fermato?
"Adesso c'è poco da vedere onestamente. Mi dedico al ripasso di appunti e di lezioni dei corsi di aggiornamento della FIGC".
Parliamo di calcio giocato: quale calciatore ti ha impressionato di più nei tre gironi?
"Nel Girone A dico Luciani dell'Arezzo: lo conosco da tempo, difensore molto duttile con una gran corsa. Lo menziono perché rispetto alle potenzialità che aveva avrebbe meritato molto di più in carriera. Nel Girone B scelgo Caracciolo perché alla sua età non è facile a giocarsela a buoni livelli come sta facendo alla Feralpisalò. Nel Girone C il nome è quello di Antenucci: un lusso per la categoria, ha dimostrato di essersi calato con molta umiltà nella categoria, facendo la differenza in quel di Bari".
E i giovani?
"Nel Girone A Gori, sempre ad Arezzo, attaccante proveniente dalla Fiorentina. Dotato fisicamente ha anche un'ottima tecnica, mi piace molto come si muove, da punta vera. Nel Girone B Volpicelli della Samb. Non è giovanissimo, avendo 27 anni, ma è arrivato stranamente tardi nel professionismo, visto che nelle categorie dilettantistiche aveva disputato molti campionati di livello. È un jolly d'attacco, può ricoprire molti ruoli lì davanti. Nel Girone C Delvino della Virtus Francavilla, ex Bisceglie e Alessandria. Un giocatore che ha buonissime potenzialità e prospettiva".
Giusto creare una Serie C d'élite e una Lega Pro semiprofessionistica?
"Sarebbe l'opportunità per attuare alcune riforme. Io tornerei alla vecchia divisione in C1 e C2. Nella prima serie avresti i club che nulla hanno a che fare con la categoria e quelli più forti, nella seconda agevoleresti dal punto di vista fiscale i club. Servirebbe sia ad aiutare economicamente i team sia per non perdere tanti giocatori che adesso finiscono in Serie D.
Quali sono le squadre che ti hanno stupito di più in positivo e in negativo?
"Nel Girone A il Monza sta dominando il campionato e, con la rosa che ha, potrebbe disputare un campionato di vertice anche in Serie B. Però Berlusconi e Galliani non li scopro io oggi. In negativo dico Carrarese: nei precedenti campionati aveva fatto molto bene, questa volta mi ha deluso perché ha un gran tasso tecnico ma ha vissuto troppe difficoltà.
Nel Girone B la sorpresa è sicuramente la Reggiana che, da ripescata, sta andando oltre ogni più rosea aspettativa. In negativo, invece, mi tocca dire Padova: ha iniziato benissimo ma poi ha avuto un'involuzione, culminata col cambio in panchina.
La miglior squadra del Girone C è la Reggina: sta disputando un campionato sopra le righe, ha avuto qualche piccola e fisiologica battuta d'arresto. Ma sta tenendo testa a formazioni che volevano vincere il campionato come Bari e Ternana. Come sorprese in negativo dico Catanzaro e Catania: come piazze, investimenti e valore delle rose, hanno reso al di sotto delle loro potenzialità".
Il Bari merita di essere promosso?
"Sicuramente. Lo merita per la piazza, per la società e per la squadra. Tutte componenti superiori a questa categoria. E poi anche perché sono tifoso dei galletti (ride NdR)".
Che momento vivono altri tuoi tre ex club: Triestina, Monopoli e Reggiana?
"Sono legato a queste tre piazze perché le ho vissute da calciatore, salendo in B con gli alabardati e in A con gli emiliani, insieme a mister Ancelotti. I pugliesi li ho pure allenati. I biancorossi sono in netta ripresa grazie a Milanese e Gautieri, possono ambire al salto di categoria. I biancoverdi hanno disputato una stagione straordinaria, così come i granata, guidati da mister Alvini, mio compagno al master a Coverciano. Ho avuto modo di conoscere il loro presidente, Quintavalli: giovane, serio, lungimirante. La Reggiana può tranquillamente ambire al salto di categoria".
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