Intervista TC

Luciani: "Arezzo, tifo per la tua B. Io a casa dopo 483 presenze: dov'è la meritocrazia?"

Luciani: "Arezzo, tifo per la tua B. Io a casa dopo 483 presenze: dov'è la meritocrazia?"TMW/TuttoC.com
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Ieri alle 17:30Interviste TC
di Redazione TC
fonte Raffaella Bon

Alessio Luciani, esperto terzino classe '90, con ben cinque stagioni all'Arezzo oltre ad esperienze con Salernitana, Monopoli, Gubbio, Lumezzane, Reggiana e Taranto, svincolatosi dopo il precedente campionato con la Feralpisalò, a TuttoC.com ha analizzato l'attuale situazione in Lega Pro.

Partiamo dall'Arezzo: può veramente puntare al salto in Serie B?
"Il direttore Nello Cutolo, con cui ho condiviso ben 4 anni lo spogliatoio ad Arezzo, il compagno con cui sono stato più anni, ha allestito una vera corazzata. Forte in tutti i reparti, quasi tutti titolari e gente abituata a vincere. Deve essere l’anno della consacrazione e del grande salto. Faccio il tifo per gli amaranto, possono farcela". 

Cosa ha portato mister Bucchi? 
"Da quando ci sono stati il cambio in panchina e un ottimo mercato, mister Bucchi ha portato mentalità vincente. Anche sotto il profilo del gioco si vede la sua idea". 

Prossima gara col Rimini, che non sta passando un gran momento societario...
"Quando ero ad Arezzo, affrontammo un periodo paragonabile a quello del Rimini. Alcuni addetti ai lavori possono sicuramente far capire all'Arezzo che non sarà una passeggiata. In quei momenti si rema tutti nella stessa direzione, superando i problemi e provando a fare il miracolo. Ai toscani servirà molta attenzione". 

Il Lumezzane, ha cambiato allenatore, perdendo dopo due successi di fila.
"L’avvento di Troise ha portato due vittorie consecutive, purtroppo ieri è arrivata la sconfitta con l'Inter U23. Ma hanno affrontato una squadra nuova che nessuno conosce, con giocatori di qualità e un allenatore come Vecchi che conosce bene il girone ed il campionato". 

Alla prossima i valgobbini si troveranno di fronte la Giana Erminio, a pari punti: si attende una gara equilibrata.
"Spero non vinca la paura di perdere e che le squadre giochino a viso aperto. Il campo di Gorgonzola è sempre stato un fortino per la squadra di casa".

Stai seguendo il Monopoli? Che idea ti sei fatto della squadra di Colombo? Dove può arrivare in questa stagione?
"Il Monopoli ce l’ho nel cuore, sia perché ho amici con cui ho stretto quando giocai li ma anche perché fa parte di quella squadra uno dei difensori più forti della categoria, Miceli. Poi stimo il modo di giocare di mister Colombo: una garanzia di allenatore. Ripetere la scorsa stagione sarà dura, è ancora presto ma per il Gabbiano tutto è possibile".

Il girone C è sempre competitivo: i biancoverdi hanno le carte per dire la loro?
"Per quanto mi riguarda, il Girone C è sempre stato il più affascinante. Non il più difficile: ogni girone ha le proprie incognite e difficoltà. Il Monopoli, con giocatori di qualità e un allenatore di esperienza, saprà cavarsela".

Ti saresti mai aspetto di rimanere svincolato? Pensavi di passare dalla Feralpisalò al Brescia?
"Purtroppo non sono riuscito a raggiungere l’accordo per l'opzione di rinnovo in estate con la Feralpisalò, diventata poi Brescia. Sapevo a cosa sarei andato incontro. Ma lì ho lasciato cuore e compagni d’oro. Ho detto più volte a loro che, per me, sarebbe stata un’estate lunga e calda. Conosco il mio mercato, fatto di apprezzamento da parte di allenatori. La stima reciproca, però, è sempre stata bloccata da alcuni direttori o da quella benedetta carta di identità che pesa più della conoscenza dell’individuo e della sua professionalità".

Che idea ti sei fatto di questa fusione?
"Non sono il primo a dirlo e non sarò l’ultimo: sarò ripetitivo ma la gente bresciana è in buonissime mani. La società di patron Pasini garantirà un presente e un futuro roseo alla città. Però ora che la Feralpisalò non ci sarà più, sono onorato di aver scritto un pezzo di storia con il record di punti in serie C, insieme ai miei compagni, con quella maglia". 

Che progetto stai cercando?
"Il mio procuratore Luca Urbani sta parlando con le società, proponendomi. Io non devo far altro che farmi trovare pronto, vivo la mia giornata ossessionato dall’allenamento, come se il mio fisico e la mia mente fossero in conflitto con un sistema oramai passato, in cui vigeva la meritocrazia giornaliera e non la calcolatrice domenicale.
Come ti ripeto chi mi conosce sa cosa riesco a dare quotidianamente. Purtroppo allenatori che io reputo tra i più forti della categoria come Eziolino Capuano o Alessandro Dal Canto sono fermi. Alcuni addetti ai lavori non mi conoscono, per questo ho avuto contatti personali con allenatori. Non mi vergogno nel raccontarti che mi propongo anche alle società di testarmi in prova. Cosi da dimostrare che per me l’età è solo un numero e che i 15 anni in questa categoria e le 483 presenze mi hanno insegnato che potrei ancora dare qualcosa".

La Salernitana che pareggia a Casarano è uno dei risultati sorprendenti  di giornata. Quando si arriva da una retrocessione non è mai facile vincere. Cosa serve? 
"Chiaro che a Salerno è cambiato tutto. Chiedere a una guida tecnica nuova e a un gruppo nuovo il risultato immediato è quello di cui noi in Italia andiamo fieri. Non c’è pazienza, non c’è programmazione; non si ascoltano gli atleti. La vittoria domenicale sembra dover essere l’unica soluzione per un risultato immediato. Non è cosi, ci vuole tempo per amalgamarsi e si può incorrere anche in sconfitte nel turno infrasettimanale o in pareggi, come capitato domenica.
Il calcio, in tutte le categorie ha bisogno di costruzione, dalle fondamenta fino agli ultimi piani. Non si può vincere tutti, si deve anche saper perdere e imparare dagli errori. Ma senza cambiare troppo, altrimenti si torna dove si era partiti e i frutti finali non arriveranno mai. Ecco perché siamno in netto calo in confronto ad altri paesi. Dopo la retrocessione non è sempre detto che si riesca a risalire subito, lo dico per esperienza visto che sono stato alla Reggiana e alla Feralpi dopo la retrocessione. La rosa della Salernitana è forte ma allo stesso momento ci sono altre squadre attrezzate a salire di categoria. Chi sbaglierà meno ce la farà".