Bucchi: "Ronaldinho testimonial Ravenna? Più importanti miei figli con sciarpa Arezzo"

Bucchi: "Ronaldinho testimonial Ravenna? Più importanti miei figli con sciarpa Arezzo"TMW/TuttoC.com
Cristian Bucchi
Oggi alle 14:00Girone B
di Valeria Debbia

Lunedì sera l'Arezzo torna in campo dopo diversi giorni di pausa. Tempo utile per recuperare energie. Ma come arriva la squadra a questo appuntamento? E come si affronta un Pineto che rappresenta un piccolo tabù, visto che l'Arezzo non è mai riuscito a batterlo al 'Città di Arezzo'? Lo ha spiegato in conferenza stampa mister Cristian Bucchi: "Abbiamo lavorato bene e stiamo continuando a farlo: abbiamo tempo per studiare tutto con cura. Abbiamo avuto qualche giorno in più per recuperare energie. Siamo in un momento in cui si avvicinano le vacanze, ma allo stesso tempo si sente il peso delle settimane accumulate. È un campionato iniziato da tempo, con partite ravvicinate. L'ultimo periodo, con qualche defezione, ha fatto sì che alcuni elementi necessitassero di riposo, ma non siamo riusciti a concederglielo. È una situazione che viviamo noi, ma che vivono o hanno vissuto anche le altre squadre. Questa settimana ci ha permesso di gestire bene i carichi: arriviamo alla partita in buone condizioni.È un match molto delicato: conosco bene l'allenatore del Pineto, che è bravissimo. Verranno a giocarsela a viso aperto: è una squadra che gioca, frizzante, con qualità e intensità. Dobbiamo stare attenti alle loro caratteristiche, soprattutto alla profondità, al gioco a campo aperto e alle combinazioni veloci. Dall'altra parte ci siamo noi, con le nostre qualità e caratteristiche ben definite. Dobbiamo essere attenti all'avversario, ma anche concentrati nel fare bene le nostre cose. Nella totalità della prestazione, a Livorno non ci siamo riusciti: credo che ci siano le condizioni per tornare a farlo al 100% in questa gara".

E quanto sarebbe importante chiudere l'anno solare in testa alla classifica, con il titolo simbolico di campione d'inverno? "Sarebbe importante, perché è una soddisfazione per un percorso lungo iniziato quest'estate: ci eravamo detti di volerci migliorare e in campo, fino a oggi, lo abbiamo fatto. Siamo lì, ce la battagliamo con grande ardore. Ma finisce lì: sappiamo che è una battaglia lunga e durissima. Il fine settimana scorso è stato molto istruttivo: ho rivisto la partita con attenzione. Le sensazioni avute a fine gara sono state confermate. Abbiamo fatto un'ottima fase di possesso, creando tantissime occasioni, ma non siamo stati efficaci nella fase di non possesso: eravamo preparati, ma siamo stati un po' molli nei duelli. Non ce lo possiamo permettere, perché tutte le squadre sono temibili, dalla prima all'ultima.I nostri diretti concorrenti hanno avuto il merito di giocarsi la vetta. Non possiamo mollare: l'Ascoli ha vinto bene, il Ravenna è riuscito a vincere al 105', dopo 15 minuti di recupero. Sono molto forti e anche un po' fortunati. Dobbiamo stare sul pezzo, non distrarci, andare avanti per la nostra strada, mostrando sempre la faccia più bella dell'Arezzo, sempre più completa".

Dopo l'esclusione del Rimini, qualche episodio a Livorno e la vittoria last-minute del Ravenna, al tecnico amaranto potrebbero essere venuti retropensieri poco simpatici: "La ricollego alla bravura e alla fortuna degli avversari. Quando fai gol al 105' o 115', c'è bravura di base: crederci fino alla fine. Il Ravenna lo ha fatto anche con Pianese e Ascoli. Non mollano mai. L'Ascoli ha dimostrato di tirar fuori le unghie nei momenti difficili, come noi e il Ravenna. Un po' di fortuna sì, quando succede a tempo scaduto. Ma mi fermo lì: pensare ad altro spreca energie e porta su una strada che non esiste. Voglio giocarmi questo campionato in campo, come stiamo facendo in maniera egregia, al netto di piccoli errori fisiologici. Martedì ho detto ai ragazzi: "Sono contento perché ho scoperto che siete umani anche voi: da mesi tiravate la carretta senza errori". Dobbiamo vincerla con il Pineto: faremo di tutto. Poi penseremo all'altra partita e speriamo di andare in vacanza sereni, sapendo di aver dato tutto. Magari con un pizzico di fortuna dalla nostra parte".

Il calcio si gioca anche fuori dal campo. Per questo viene chiesto a Bucchi un commento sull'immagine a Ravenna con Ronaldinho che indossa la sciarpa della squadra: "Bellissima cosa per il nostro campionato: un campione come Ronaldinho testimonia per il Ravenna, ma è una squadra di Serie C che se la gioca con noi. Fa parte di un sistema che sta attirando attenzione: grande crescita per il movimento.Se la Serie C avesse continuità – sistemando cose che non vanno: esclusioni, penalizzazioni, tifosi che non seguono le squadre – quell'immagine è di speranza. Se un campione si identifica in questa realtà, il sistema ha possibilità di ingrandirsi e fare i passi giusti. Noi ne abbiamo tanti di testimonial: i miei figli mettono sempre la sciarpa dell'Arezzo. Non saranno Ronaldinho, ma per me è più importante".

I tifosi dell'Arezzo hanno annunciato che lunedì sciopereranno i primi 10 minuti, non entrando sugli spalti, per protesta contro i divieti continui: "Assolutamente rispetto. Ogni iniziativa nasce da una riflessione. I tifosi vivono sulla loro pelle il poter andare o meno a una partita: hanno dovere e diritto di testimoniare come reputano opportuno.Mi dispiace non vederli allo stadio, non averli visti a Livorno, Terni, Perugia. È una delle cose di cui parlavo prima. Rispetto il loro segnale, sono vicino. Mi dispiacerà quei 10 minuti senza di loro – sono importanti – ma nel massimo rispetto. Li ringrazierò sempre: sentiamo la loro vicinanza durante la settimana, in città, in casa, fuori casa e anche quando non possono venire. Ci dispiace quando non riescono a seguire: speriamo questa protesta sia l'inizio della soluzione di un problema che sta a cuore non solo a noi dell'Arezzo, ma a tutti".