Giampiero Clemente ❤ Giusy Vassallo

Giampiero Clemente ❤ Giusy Vassallo
© foto di TLP
venerdì 2 novembre 2012, 23:30Ho sposato 1 calciatore
di Valeria DEBBIA
fonte in collaborazione con Claudia Marrone
La rubrica di TLP, con le interviste alle compagne dei calciatori in Lega Pro: mogli e fidanzate si raccontano

Giampiero Clemente, attaccante classe 1978 in forza al Perugia, esordisce nel mondo del calcio a Cefalù, in Serie D, per poi toccare la Lega Pro (ex Serie C) e non lasciarla, se non per due parentesi nuovamente in D tra le file del Panormus e del Lentini (solo la seconda parte della stagione 2002-2003). L’esordio tra i professionisti è nel Palermo, ma lo ricordiamo anche nel Chieti, nel Paternò, nel Gela, nel Vittoria e nel Gallipoli. Dal gennaio 2007 milita per ben 5 stagioni nel Benevento, per poi approdare, nella stagione 2011-2012 nel rinato Perugia. Ai lettori di TuttoLegaPro.com la moglie Giusy Vassallo racconta la loro storia d’amore.

Giusy, com’è nata la storia d’amore tra te e Giampiero?
Io e Giampiero ci conosciamo praticamente da sempre. Io avevo 13 anni e lui 16 quando ci siamo conosciuti a Palermo, città dove io sono nata e lui si è trasferito con la famiglia a 9 anni, ma a lui piaceva la mia amica, mentre io invece avevo capito da subito che era l’uomo della mia vita. Fortunatamente poi anche lui mi notò e iniziò a corteggiarmi…io però me la sono un po’ tirata (ride, ndr)".

È stato lui a chiederti di sposarlo?
Abbiamo preso la decisione di comune accordo, perché altrimenti mio padre non mi avrebbe permesso di seguirlo nei suoi spostamenti, ma noi volevamo stare insieme. E così ci siamo sposati a Palermo nella calda giornata del 1° luglio 2003, quando io avevo 22 anni e lui 25”.

Hai subito toccato un argomento cardine della vita dei calciatori: gli spostamenti dovuti alla professione. È stato difficoltoso seguirlo in giro per l’Italia?
All’inizio sì, separarci dalla famiglia non fu semplice, ma io son felice solo se sono con lui, e adesso che abbiamo una famiglia nostra non ho più difficoltà. Siamo genitori di due bambini stupendi, Mattia di 7 anni e Sofia di 3, che si sono ambientati benissimo anche a Perugia. A dir la verità Sofia all’inizio ha fatto un po’ di capricci per andare all’asilo, è molto legata a me e ha sentito il distacco”.

E che tipo di padre è Giampiero?
È un padre molto premuroso, affettuoso e presente. A esempio, se i bimbi si ammalano è molto più ansioso di me, non riesce neppure a dormire la notte per controllarli, e lo stesso fa se mi ammalo io; ha sempre paura possa succedere qualcosa e quindi ha bisogno di tenere tutto sotto controllo”.

Ci dici un pregio e un difetto di tuo marito come uomo?
Giampiero è una persona molto disponibile, in ogni rapporto dà il 100%, ma ti cancella quando non è ricambiato, non dà una seconda opportunità. È comunque molto buono, anche se permaloso e testardo, vuole sempre aver ragione".
 
Quale è il regalo più bello che ti ha fatto?
Io non sono una persona che guarda il regalo materiale, sono più attenta alle piccole cose, ai gesti, alle parole, e son sicura di poter dire che il più bel regalo che mi ha fatto mio marito sono i bambini, oltre al fatto che mette sempre noi al primo posto”.



Dopo tanti anni passati a fianco di un calciatore, immagino tu adesso segua il calcio…sbaglio?
Non sbagli, sono un’appassionata. Anche mio figlio Mattia adora il calcio, pensa che già capisce quando è fallo da rigore, fuorigioco, rimessa laterale…Giampiero ha trasmesso a tutti la passione. Infatti crediamo che il bimbo, che adesso gioca nelle giovanili del Perugia, vorrà seguire le orme del padre”.

Ma eri appassionata anche prima di conoscere Giampiero?
No, prima no, sono sincera. Quando poi ho conosciuto mio marito ho iniziato a seguire le sue partite, dopo il calcio in generale. E conosco tutte le regole, anche il fuorigioco (ride, ndr)".

Allora spiegacelo…così continuiamo a sfatare il tabù che vuole le ragazze e il fuorigioco su due fronti opposti!
Avviene il fuorigioco quando il giocatore si trova avanti agli avversari al momento del passaggio”.

Quale è stato il momento calcisticamente più bello per Giampiero? E c’è invece un momento calcistico in particolare che ha influenzato la vostra vita di coppia?
Il più bel momento calcistico per Giampiero è sicuramente stato quando, durante la finale play off alla sua prima stagione al Vittoria (2003-2004, ndr), segnò una tripletta e vinsero la finale. E di momenti che hanno influenzato la nostra vita di coppia ce ne sono stati, il calcio per noi è il terzo figlio, mio marito ripercuote in famiglia gli umori. Nell’estate del 2009 non andammo in vacanza perché per Giampiero ci fu un pessimo momento calcistico e non aveva voglia di divertirsi: nei play off il Benevento perse a Crotone, lui era in tribuna per squalifica e soffrì tantissimo, specie perché all’andata aveva segnato al 90’ il pareggio. Era tutto perfetto quell’anno, la società sana, i tifosi ci credevano, e lui si era attaccato molto a loro, vederli piangere per lui fu uno shock”.

Soprattutto nelle più recenti stagioni calcistiche tuo marito ha segnato molti goal: te ha mai dedicato uno?
Sì, a me Giampiero ne ha dedicati tanti, ma ciò che più mi ha emozionato è stato il goal dedicato a nostro cognato, il marito di mia sorella, scomparso prematuramente 5 anni fa”.

Per il mondo del calcio Giampiero inizia a non esser più giovanissimo; una volta lasciato il calcio da giocatore vorresti che comunque rimanesse legato a quell’ambiente?
Sì, e sono anche convinta che ci rimarrà, il calcio per lui è la vita”.

C’è qualcosa in particolare che vuoi dirgli tramite questa intervista?
Voglio dirgli che lui per me e i nostri figli è tutto, lo amiamo tantissimo e per noi rimane sempre il nostro capitano. Non è capitano perché porta una fascia al braccio, Giampiero è capitano nell’animo”.

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