ESCLUSIVA TLP - Campilongo: "Ecco perchè ho lasciato Rimini. Contrasti con i tifosi della Casertana? Nel sangue porto i colori rossoblù"

Allo stadio Santa Colomba (intitolato a Ciro Vigorito) di Benevento abbiamo incrociato ieri l’allenatore Salvatore Campilongo, ex Lega Pro alla guida di Cavese, Ischia e Foggia, ma fresco di separazione dal Rimini (Serie D): si trovava a Benevento per un “aggiornamento professionale”. Nell’intervista concessa a TuttoLegaPro.com il mister parte proprio dalla scelta di risolvere il contratto col Rimini.
“Ho lasciato Rimini perché, in virtù dell’esperienza che ho maturato in questi anni, ho pensato che forse in passato avevo commesso degli errori non andando via quando avrei potuto farlo. Ho cercato di ponderare bene la situazione anche per avere la possibilità di allenare: io sono ‘animale da campo’, mi piace lavorare sul campo, e rimanere fermo un anno non mi piaceva, per questo sono andato via prima dell’inizio del campionato”.
Qualcuno ha pensato che il motivo della separazione fosse dovuto a divergenze sulla mancata domanda di ripescaggio in Lega Pro.
“No, lo escludo: quando ho accettato sapevo che il campionato che il Rimini andava ad affrontare era la Serie D. Ho maturato la mia decisione nel momento in cui ho visto che sarebbe potuto nascere qualcosa che mi avrebbe dato fastidio. Ho sempre accettato le cose che ha fatto la società, da parte del ds e del presidente. La mia decisione l’ho presa sulla scorta delle esperienze degli scorsi anni, e ho pensato che i presupposti per continuare un percorso insieme e vincere il campionato magari con me non ci sarebbero potuti essere”.
Sappiamo che c’erano stati contatti con la Casertana, ma sa che alcuni hanno sostenuto che con una parte della tifoseria non si era lasciato bene?
“Questa voce mi è giunta nuova quando l’ho sentita la prima volta. Con i tifosi casertani mi sono sempre comportato bene e ho lasciato ricordi positivi a Caserta. Se qualcuno si riferisce a quando ho giocato in passato a Marcianise, è una storia passata: a Caserta ho allenato e ho fatto il dirigente. Comunque la Casertana per me rimane sempre la Casertana: non rinnego il mio passato, nel sangue porto sempre i colori rossoblù”.
Lei allo stadio di Benevento ha visto i sanniti contro il Catanzaro.
“Questo è il nostro mestiere. Siamo stati a Benevento, sabato (oggi ndr) siamo a Castellammare e domenica a Pagani. Aspettiamo, intanto vediamo le squadre e i calciatori impegnati nel campionato. Credo di meritarmi la chiamata giusta”.
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