Pontedera, pres. Donnini a TLP: "E' presto, ma stiamo facendo proprio bene. Serie B? Se ci capita l'occasione..."

Pontedera, pres. Donnini a TLP: "E' presto, ma stiamo facendo proprio bene. Serie B? Se ci capita l'occasione..."TMW/TuttoC.com
© foto di Prospero Scolpini/TuttoSalernitana.com
mercoledì 2 ottobre 2013, 23:00Interviste TC
di Alessio LAMANNA

Gianfranco Donnini ci ha sorpreso, lo diciamo con la massima sincerità. Perché il calcio è pieno di dichiarazioni di circostanza, tanto false quanto inutili e sgradevoli. Il presidente del Pontedera, al contrario, contattato in esclusiva da noi di TuttoLegaPro.com, ha regalato un'intervista all'insegna della schiettezza: niente voli pindarici, ma nemmeno la volontà di spegnere gli entusiasmi in una piazza che da ormai tre anni si gode i successi della propria squadra di calcio (Leggi qui). E che non ha intenzione di fermarsi proprio ora.

Il Pontedera giusto un anno e mezzo fa era in Serie D. Oggi, dopo un campionato vinto nei dilettanti e uno concluso al secondo posto - con conseguente promozione - in Seconda Divisione, troviamo i granata in testa alla Prima Divisione, in un girone di livello altissimo, pieno di squadre forti e blasonate. Le quali, però, per ora devono guardare dal basso verso l'alto l'undici allenato da Indiani e presieduto dallo stesso Donnini, la cui intervista trovate di seguito.

 

Presidente, il Pontedera parte col basso profilo ma si ritrova subito tra le prime: quest'inizio di stagione non le ricorda un po' quello di un anno fa, culminato con la promozione?
"Si, è vero. Sarà un caso. Cosa ne pensa lei?"

Che nel calcio raramente le cose succedono per caso...
"Eh si, il caso può aiutare una domenica, ma poi... Sì, il nostro è un bel gruppo che sta lavorando egregiamente, sulla stessa falsariga dell'anno scorso. Non ci aspettavamo questi risultati. Ma è presto: il mio direttore generale, Giovannini, dice che fin quando non si gioca con le maniche lunghe non si può dire quanto vale una squadra. Però è anche vero che stiamo facendo tante buone prestazioni, e forse non è più un caso".

E' così impossibile provare a ripetere la scorsa, trionfale stagione? Altre squadre sono più forti sulla carta, ma voi fate i punti. E li fate da ormai tre anni...
"E' un po' presto per dire questo: noi dobbiamo fare un campionato tranquillo mettendo le basi per mantenere la categoria l'anno prossimo: vanno in quest'ottica tutti i contratti biennali che abbiamo siglato, compresi quelli del mister e del direttore (Giovannini, ndr). Ma non è che l'ordine di scuderia sia quello di mollare, se i risultati arrivano io mica li disdegno. Dico solo che la società è molto, molto seria: abbiamo messo insieme una decina di imprenditori e stiamo portando l'imprenditoria seria nel calcio. Un po' quello che Macalli ha sempre voluto. Un'organizzazione che alla lunga paga: i ragazzi magari prendono mille euro in meno rispetto ad altre piazze, ma riscuotono regolarmente lo stipendio e sono contenti. Si sta facendo bene, sono soddisfatto".

Arrivate al derby col Pisa nelle migliori condizioni possibili: battere i cugini e, chissà, arrivargli anche davanti in classifica può essere un obiettivo?
"Ma io guardi che domenica vado a Pisa per vincere. Poi se la perdiamo o la pareggiamo non facciamo drammi, però sa...l'appetito viene mangiando. La nostra squadra è attrezzata per fare bene, di certo dobbiamo stare tranquilli e non pensare oltre le nostre possibilità, ma se ci capita l'occasione di 'andare' (Donnini non lo dice, ma il chiaro riferimento è all'eventuale promozione in Serie B, ndr) non è che aspettiamo un altro anno. L'altro giorno parlavo col Sindaco, molto legato alla squadra, che mi faceva i complimenti e mi diceva che il nostro rendimento lo impensieriva in vista dell'anno prossimo... Io gli ho detto: 'Guardi, non si preoccupi, al massimo andremo a giocare a Pisa o ad Empoli...una soluzione si trova' (ride, ndr). Ora si scherza, ma di certo siamo molto contenti".

Indiani, Grassi o Arrighini: qual è stata la riconferma più importante?
"Alla fine dello scorso campionato Arrighini era stato ceduto in comproprietà alla Reggina, ma ha preferito fare un altro anno qui anziché andare subito a Reggio: il presidente amaranto Foti è stato d'accordo e l'abbiamo riportato in granata. Arrighini prima punta è stata una scoperta vincente: ora è molto più concreto ed ha anche imparato a variare i suoi tiri. Sta facendo passi da gigante. Grassi era stato acquistato dalla Salernitana - e io stesso l'avevo incoraggiato ad andare a Salerno per fare carriera -, poi è andata com'è andata e io sono stato felicissimo di riaccoglierlo qui. Quando è andato via forse era venuto a mancare un tassello: fortunatamente siamo riusciti a rimetterlo al suo posto, anche perché in Arrighini ha trovato una spalla ideale. Abbiamo avuto la fortuna di ricomporre questa coppia d'attacco che ci sta dando dei risultati, ma dietro di loro ci sono tanti ragazzi interessanti che stanno facendo bene. Per esempio Di Noia, che si sta avvicinando alla Nazionale, oppure Gonnelli, Pastore. E noi siamo contenti. Per quanto riguarda Indiani, il suo contratto era scaduto ormai da un mese quando il mister mi ha chiamato e mi ha detto 'Presidente, sa che c'è? Non mi ha cercato nessuno, torno a Pontedera'. Forse, per rispondere alla sua domanda, la sua riconferma è quella che spicca, ma anche chi ha scelto questi ragazzi, cioè il direttore Giovannini, merita una menzione".

Un allenatore capace come Indiani che non viene contattato da nessuno: come se lo spiega?
"Non lo so. Il mister ha poca comunicativa, ma è un grande allenatore e sa leggere le partite. È schivo, non si reclamizza, non si esalta né si dispera. Francamente credevo che me lo portassero via. Senz'altro qualcuno l'avrà cercato, ma evidentemente tra le offerte ricevute nessuna era così degna di nota. Così, ha risposato il nostro progetto. E poi qui non ha pressioni: per un allenatore questo vuol dire molto".

Si fa un gran parlare di giovani: per molti è solo un argomento con cui sciacquarsi la bocca, voi li formate davvero. Qual è il segreto?
"Pensi che qualcuno ci ha anche criticato per il nostro puntare sui giovani. Ma noi non abbiamo un budget enorme come altre squadre. E, anche grazie a questa nostra filosofia, a tratti sappiamo giocare come una vera squadra: a Salerno è successo. Diamo fiducia ai giovani, li facciamo giocare e stiamo andando bene".

Insomma, un Pontedera senza limiti...
"Beh, questo rendimento sta stupendo anche noi: è difficile capire i limiti di questa squadra, costruita non certo per salire ma formata da ragazzi che si sentono tutti allo stesso livello. Anche lo stesso Arrighini non è il Balotelli della situazione: ride e scherza con gli altri ragazzi ed è molto tranquillo. Siamo un gruppo molto unito: si fanno battute, si mangia insieme. Insomma, per quest'anno ci godiamo questa bella squadra e cerchiamo di portarla più in alto possibile. Non voglio dire che siamo una squadra senza limiti. E' un Pontedera solido, garibaldino, capace di sorprendere: questo sì".

Già, l'impeto e la generosità garibaldina si riscontra anche nella rosa granata. Ma attenzione, perché anche grazie a queste qualità Garibaldi e i suoi riuscirono in un'impresa che pareva impossibile: unire l'Italia. E chissà che anche il Pontedera possa mettere il sigillo su un risultato totalmente inaspettato. Per ora la classifica dice primo posto...